Francis Kaufmann, la procura ascolterà i familiari dalla California. Verifiche anche su identità e passaporto


I pm della procura di Roma vogliono andare a fondo nella vicenda di Francis Kaufmann e del duplice omicidio di Anastasia Trofimova e della figlia Andromeda. Mentre si attende l’estrazione che avverrà entro il 10 di luglio, i magistrati coordinati dall’aggiunto Giuseppe Cascini, hanno inviato una rogatoria internazionale agli Stati Uniti per poter sentire i familiari di Francis Kaufmann, il principale sospettato del delitto. L’uomo si trova attualmente in custodia in Grecia e dopo l’interrogatorio di mezz’ora del 25 giugno, potrà essere ascoltato più approfonditamente dai pm romani solo dopo il suo rientro in Italia.
Le verifiche anche sul passaporto
Kaufmann, che in Italia si faceva accreditare come regista cinematografico e che aveva ricevuto quasi un milione di euro di tax credit per un film inesistente, avrebbe utilizzato il nome inventato Rexal Ford, anche per viaggiare. Nella rogatoria si chiede infatti di verificare la validità del passaporto che l’uomo avrebbe usato sotto falso nome, elemento ritenuto cruciale per chiarire i suoi spostamenti e le sue attività in Europa. Secondo quanto ricostruito finora dagli inquirenti, Kaufmann ha un passato violento: sarebbe stato arrestato cinque volte negli Stati Uniti per violenza domestica e aggressioni. In totale, avrebbe scontato 120 giorni di carcere. Anche in Italia sarebbe stato coinvolto in una rissa all’interno del bar Starbucks di piazza San Silvestro a Roma, senza però essere fermato e identificato dagli agenti. I magistrati italiani intendono ora ricostruire nel dettaglio il suo profilo penale e personale, anche attraverso il confronto con i parenti che vivono in California.
Le parole dei familiari
Dai familiari americani è probabile che Kaufmann non possa aspettarsi nessuna mano tesa. La sorella Penelope in un’intervista lo ha descritto come uno psicopatico: «Un mostro, ora spero che anche Dio lo abbandoni. Io ero sua sorella, la sua migliore amica, ma non voglio vederlo più». Penelope Kaufmann aveva anche pochi dubbi sulla colpevolezza del fratello: «Mi aveva scritto pochi giorni prima di quello che ha fatto, dicendomi che la compagna lo aveva lasciato. È uno psicopatico. Ha ucciso sua figlia per coprire la morte della moglie, in modo che nessuno gli potesse chiedere cosa ci facesse con una bambina da solo in giro per la città». Anche il resto della famiglia aveva pessimi rapporti con il presunto regista. «Eravamo tutti terrorizzati da Charlie, ci ha regalato i giorni più brutti della nostra vita. Non lo volevamo più qui. Se vuoi sapere com’è fatto il diavolo, dicono i miei fratelli, guarda Charlie (il soprannome di Francis, ndr)», ha raccontato la donna.