Esplosione alla pompa Gpl di via dei Gordiani, l’indagine sulle cause e il possibile errore umano


L’odore del gas prima delle fiamme. Poi l’esplosione. Le cause dell’esplosione e dell’incendio del distributore di benzina e Gpl di via dei Gordiani al Prenestino sono in un’informativa degli investigatori. La ricostruzione è ancora parziale. E il fascicolo per disastro colposo e lesioni aggravate aperto dalla procura di Roma è ancora senza indagati. La prima perdita, secondo la ricostruzione ancora da verificare, si sarebbe avuta durante le operazioni di scarico del Gpl. Si parla di un errore umano. Forse un urto di un’autocisterna contro una colonnina o un tubo. Mentre il tappo del suo serbatoio è stato ritrovato a 40 metri di distanza.
L’errore umano
L’impianto è in funzione da tempo in un’area residenziale. La proprietà è della Eco Gasauto srl. Un autotrasportatore è ricoverato in gravi condizioni. Si chiama, scrive Repubblica, Mauro Bagaglini. Ieri è arrivato nel piazzale interno alla pompa di benzina. Le sue manovre sono al vaglio degli investigatori. C’è chi parla di un urto e dell’autobotte che ha sbattuto contro la colonnina del gas. Una circostanza di cui si parla da ieri e ancora da verificare. Ma tutti hanno visto la nube bianca che ha preceduto le prime esplosioni. Quella, secondo la ricostruzione dei quotidiani, è la fuga di gas. A quel punto «qualcuno ha gridato: “Abbassa la leva“», ricorda un testimone. L’impianto avrebbe dovuto così fermare la perdita. Ma questo non è successo. Oppure non è bastato. Quando l’odore ha raggiunto le case vicine, i residenti hanno allertato il 112.
La prima telefonata
I vigili del fuoco sono stati chiamati alle 8 del mattino. Alle 8.06 si è verificata la prima esplosione. La seconda è arrivato dopo le 8.12. Probabilmente alle 8.21, visto che è questa l’ora che hanno immortalato gli orologi nelle pareti delle case vicine. «La stazione era in condizioni disastrose, con tubi del gas a vista e forti odori da settimane», dicono ancora i residenti. Si indaga anche quindi sulle condizioni dell’impianto e dell’autocisterna. Mentre si attendono i risultati dell’Arpa per verificare pericoli per la salute pubblica.
Intanto le decine di residenti evacuati si spostano, seguono le indicazioni della protezione civile e delle forze dell’ordine nella speranza di poter avere presto accesso alle proprie abitazioni. Case senza più finestre e tapparelle, dove alla paura per quanto accaduto si aggiunge anche quella per quanto viene inalato all’aria aperta, mentre il fumo per ore è rimasto visibile nei cieli della Capitale. Una città scossa da quel boato che ha fatto pensare al peggio in ogni quadrante. E dove tutti ora ripetono: «poteva essere una strage».
Eco Gasauto srl
La stazione era gestita dalla Eco Gasauto srl, nata nel 2005. La società ha un ufficio di rappresentanza in via di Santa Prisca, vicino al Circo Massimo. L’amministratore unico è l’ingegnere Giovanni Pietroboni, nato 91 anni fa a Roma. La sede sociale si trova in via Baldassarre Peruzzi. Tra i soci, oltre al fondatore — che gestisce quote per 68mila euro — figurano anche i suoi figli, Mario, Andrea ed Enrico, ciascuno proprietario di una quota da 44mila euro. L’ultimo utile di esercizio, nel 2024, è stato di 805 mila euro. In tutto, i dipendenti sono 15, di cui una piccola parte lavora part time. L’unico incidente risale a oltre un mese fa, quando un camion lasciato senza freno finì contro la colonnina del gas della stazione di via della Tenuta del Cavaliere.
La società
I ricavi da carburante nel 2024 hanno raggiunto l’importo di 10 milioni e 991mila euro. Con un decremento di 700mila euro rispetto all’anno precedente. Questo anche a causa «del progressivo aumento del parco circolante a propulsione non endotermica». Diminuisce il fatturato, ma poco cambia per i soci: 900 mila euro di dividendi nel 2023 e nel 2024. Intanto l’azienda «è alla ricerca anche di terreni edificabili al fine di affiancare all’attività attualmente esercitata anche quella edilizia».