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Bibbiano, cadono quasi tutte le accuse del processo Angeli e Demoni. Il Pd: «Ora Giorgia Meloni chieda scusa»

09 Luglio 2025 - 21:56 Ugo Milano
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La procura aveva chiesto condanne per oltre 100 capi di imputazione, ma alla fine le uniche pene decise dai giudici riguardano episodi di falso in atto pubblico e rivelazione di segreti

Dopo tre anni di udienze e un’inchiesta che ha spaccato la politica, sono cadute quasi tutte le accuse nella sentenza del processo «Angeli e Demoni», sul presunto sistema di affidi illeciti nel comune di Bibbiano, in provincia di Reggio-Emilia. Il caso, scoppiato nel 2019, finì sotto i riflettori nazionali e diventò un terreno di scontro più politico che giudiziario, con i rappresentanti di centrodestra e del Movimento 5 stelle che diedero contro l’amministrazione comunale di allora, di centrosinistra. Oggi dai giudici del tribunale collegiale di Reggio Emilia sono arrivate solo tre condanne, con pena sospesa: due anni a Federica Anghinolfi, ex responsabile dei Servizi sociali della Val d’Enza; un anno e otto mesi all’assistente sociale Francesco Monopoli; cinque mesi a Flaviana Murru, neuropsichiatra. Per il resto, i giudici hanno pronunciato assoluzioni per i 14 imputati con alcuni proscioglimenti per prescrizione.

La difesa: «Bene la sentenza, ma la distruzione mediatica resta»

La procura di Reggio Emilia aveva chiesto condanne fino a 15 anni per oltre 100 capi di imputazione, ma alla fine le uniche pene decise dal tribunale collegiale riguardano tre episodi di falso in atto pubblico (due contestati a Federica Anghinolfi, uno a Francesco Monopoli) e un’accusa di rivelazione di segreti inerenti a un procedimento penale per la neuropsichiatra Floriana Murru. «Oggi sappiamo che non esistono demoni contrapposti agli angeli, che la nostra assistita non è una ‘ladra di bambini’ e che non ha mai agito per interessi diversi da quello superiore della tutela dei minori. Questa verità giudiziale ci ripaga degli sforzi compiuti, ma non cancella la distruzione mediatica dell’immagine della nostra assistita né i danni irreparabili e incalcolabili provocati al sistema della tutela dei minori», hanno commentato gli avvocati difensori di Federica Anghinolfi, principale imputata nel processo sugli affidi a Bibbiano e assolta da gran parte delle accuse. 

Le opposizioni: «Ora Meloni chieda scusa»

«Siamo stati i primi ad arrivare, saremo gli ultimi ad andarcene: così diceva Giorgia Meloni davanti al cartello di Bibbiano. Ci si fece fotografare come in un pellegrinaggio. E con lei arrivarono Salvini, le fake news, l’odio, la gogna. Dicevano che a Bibbiano c’erano “ladri di bambini” – scrive sui social il deputato democratico, Marco Furfaro. «Che i servizi sociali strappavano figli per affidarli a coppie omosessuali. Che psicologi e assistenti sociali usavano gli elettroshock. Che c’era un sistema organizzato per fare soldi sulla pelle dei più fragili. Oggi, dopo sei anni, quel processo si è chiuso. Non c’erano ladri di bambini. Non c’era nessun sistema. Non c’era nulla di quello che Giorgia Meloni e Salvini hanno urlato ai quattro venti. Ma il danno resta – prosegue -. Resta un intero sistema di tutela dell’infanzia delegittimato. Tutto questo per cosa? Per lucrare qualche voto in più. Ora che il processo è finito, chi ha consensi sulla pelle dei bambini e sulla calunnia dei professionisti deve chiedere scusa. Giorgia Meloni deve chiedere scusa. Attendiamo fiduciosi», conclude il deputato dem.

A commentare la sentenza dei giudici di Reggio Emilia è anche la politica, specialmente chi – nel centrosinistra – si è sentito attaccato in questi anni e ora può avere la sua rivincita. «Su Bibbiano ora servirebbe solo una cosa: le scuse di Giorgia Meloni. Cari Fratelli d’Italia: adesso sì, parlateci di Bibbiano. O non avete il coraggio di farlo?», scrive su X Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia Viva, postando una vecchia foto della premier davanti al cartello stradale di Bibbiano.

L’ex sindaco posta una foto davanti al Comune

L’ex sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, arrestato nel 2019 e infine assolto nel processo “Angeli e Demoni”, dopo la sentenza del tribunale che ha fatto cadere gran parte delle accuse ai 14 imputati rimasti, ha postato sui social una foto che lo ritrae davanti al municipio del paese della bassa reggiana. La foto risale ad un anno fa e Carletti è insieme al successore, Stefano Marazzi: per l’insediamento di quest’ultimo ci fu il passaggio di consegne e della fascia tricolore davanti al Comune.

Foto copertina: ANSA/Stefano Rossi | Una fiaccolata tenutasi dopo le rivelazioni dell’inchiesta ‘Angeli e demoni’ nel 2019 a Bibbiano

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