La falsa storia del violinista Henek ad Auschwitz


Circola la storia di un fantomatico violinista di nome Henek, costretto a unirsi all’orchestra del campo di Auschwitz. La narrazione accompagna una presunta foto dell’uomo mentre si esibisce tra i detenuti in cammino verso le camere a gas. L’immagine è toccante, ma risulta alquanto sospetta per diversi motivi. Diventata virale, è stata intercettata e smentita direttamente dall’Auschwitz Memorial.
Per chi ha fretta
- Come riportato dall’Auschwitz Memorial, la storia è infondata.
- Viene smentita la narrazione dell’orchestra che suona per i detenuti mentre vengono portati nelle camere a gas.
- L’immagine risulta generata tramite l’uso dell’Intelligenza Artificiale.
Analisi
L’immagine viene accompagnata dal seguente testo:
– Auschwitz, Polonia Henek, un violinista, è stato costretto a unirsi all’orchestra del campo. Il suo ruolo: suonare mentre gli altri detenuti vengono portati nelle camere a gas.
Ha suonato “Schubert’s Serenade” mentre le lacrime scendevano sul suo viso, uno strumento musicale gli tremava in mano.
Una ragazza si girò e sussurrò: “La tua musica è l’ultima cosa che sentirò. “Grazie. “ Henek è sopravvissuto alla guerra. Non ha mai più toccato un violino…

Oltre all’immagine, circola anche un reel con l’esibizione del fantomatico violinista. Si tratta chiaramente di un video generato tramite l’uso dell’AI.

Alcune stranezze nella fantomatica foto del violinista
Un particolare importante riguarda il violino, il quale viene mostrato con solo tre corde invece che 4.

Entrambe le mani presentano alcune dita estremamente grosse, in particolare l’indice della mano destra.

La smentita dell’Auschwitz Memorial
Attraverso un post su X, l’account ufficiale dell’Auschwitz Memorial condivide l’immagine indicando come questa sia di fatto falsa e generata tramite l’uso dell’Intelligenza Artificiale.

Inoltre, ha spiegato come la storia del fantomatico violinista riportata sui social sia del tutto infondata:
The story attached also seems fake:
a) “Henek” is a misspelled form of “Heniek” which comes from a Polish name Henryk. No surname added, which should be the case, as the story indicates that he was a survivor who left an account.
b) Orchestras at Auschwitz did not play “while men, women, and children were marched to their deaths”. Their main job was to play when columns of prisoners walked out to work and marched back to the camp
c) men’s orchestra played in the men’s camp – a story of a girl walking past the men’s orchestra is very much not probable.

Non è la prima volta che i responsabili del museo intervengono contro questo genere di narrazioni che, di fatto, mancano di rispetto verso le reali vittime di questa storica tragedia. In un post Facebook di giugno, la pagina ufficiale aveva denunciato alcuni esempi di immagini generate con l’uso dell’AI.

Conclusioni
La storia del violinista Henek di Auschwitz, così come l’immagine che accompagna la narrazione, risulta del tutto falsa e infondata.
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