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Donald Trump vuole 10 miliardi di dollari dal Wsj per la lettera di Epstein

donald trump wsj jeffrey epstein lettera causa
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Il gruppo del quotidiano risponde: abbiamo fiducia nel nostro reportage. Ci difenderemo con vigore. La storia del miliardario pedofilo e il movimento del presidente contro il presidente

Dieci miliardi di dollari. È la richiesta di danni di Donald Trump al Wall Street Journal per la pubblicazione della lettera di Jeffrey Epstein. Il presidente degli Stati Uniti deve fronteggiare le polemiche che arrivano dal suo stesso elettorato sul caso del miliardario pedofilo. Perché ha promesso durante la campagna elettorale che avrebbe pubblicato tutti i file che riguardavano i contatti di Epstein. Ma quando è arrivata al dipartimento di giustizia la sua ministra Pam Biondi ha detto che non c’era nulla da pubblicare. Poi ieri il Wsj ha pubblicato un articolo in cui parla di una lettera di Trump a Epstein. E il tycoon ha annunciato querele e chiesto la pubblicazione di tutto il materiale che riguarda il miliardario.

La causa a Murdoch

Il presidente ha fatto causa al prestigioso quotidiano, al suo proprietario Rupert Murdoch e a due dei suoi giornalisti. Chiede loro un risarcimento di almeno 10 miliardi di dollari, secondo la denuncia visionata dall’Afp. Su Truth Social ha parlato di «un articolo falso, malevolo, diffamatorio e completamente FAKE NEWS pubblicato su un giornale inutile». Hanno «inventato questa storia per offuscare la reputazione e l’integrità del presidente Trump e ritrarlo in modo fuorviante sotto una falsa luce», si legge nella denuncia. Il gruppo proprietario del Wsj, Dow Jones, ha risposto: «Abbiamo piena fiducia nella completezza e nell’accuratezza del nostro reportage e ci difenderemo con vigore». Tra Murdoch e Trump storicamente non corre buon sangue, ma il tycoon ha fatto sapere al presidente di non sapere nulla dell’articolo.

I file di Epstein

Nel frattempo il Dipartimento di Giustizia ha chiesto a un tribunale federale di autorizzare la pubblicazione dei documenti giudiziari che hanno portato all’incriminazione di Epstein per traffico sessuale di minori nel 2019. Il presidente degli Stati Uniti lo aveva ordinato il giorno prima alla sua ministra Bondi, in risposta alle critiche di alcuni suoi sostenitori, che lo accusavano di voler soffocare la polemica. Epstein non è mai stato processato per i suoi crimini: il ricco finanziere è stato trovato morto nella sua cella poco dopo l’incriminazione. Epstein è stato arrestato e accusato nel luglio 2019 di traffico sessuale di minori e associazione a delinquere. La sua morte ha alimentato numerose teorie del complotto secondo cui sarebbe stato assassinato per impedire rivelazioni che coinvolgessero personaggi di alto profilo.

Trump vs Maga

Epstein era già stato condannato a una breve pena detentiva nel 2008, in particolare per aver reclutato una minorenne per la prostituzione. Il movimento “Make America Great Again” si batte da anni per la pubblicazione di una presunta lista segreta dei “clienti” di Epstein. Ma il 7 luglio, il Dipartimento di Giustizia e l’FBI hanno stabilito in un rapporto congiunto che non vi erano prove dell’esistenza di tale lista o di ricatti contro alcune figure. Gli annunci hanno portato a un’ondata di messaggi arrabbiati da parte degli account “MAGA” sui social media. Trump, che era vicino a Epstein fino alla metà degli anni 2000, ha definito “stupida” la parte dei suoi sostenitori che vuole la pubblicazione, accusando al contempo l’opposizione democratica di aver orchestrato una campagna per implicarlo nella vicenda.

Lo scoop del Wsj

Il Wsj sostiene che per un libro degli ospiti destinato a Epstein nel 2003 in occasione del suo cinquantesimo compleanno la sua compagna Ghislaine Maxwell avesse contattato diverse decine di suoi amici intimi, tra cui Trump, all’epoca magnate immobiliare. La lettera a nome di Trump include diverse righe di testo dattiloscritto circondate da uno schizzo di una donna nuda con la sua firma che evoca un pelo pubico, secondo il giornale. «Buon compleanno e che ogni giorno possa essere un altro meraviglioso segreto», afferma di aver letto il Wall Street Journal, senza però pubblicarla.

La storia giudiziaria di Epstein

Il primo problema di Epstein con la legge risale al 2006. I genitori di una ragazza di 14 anni lo accusano di aver aggredito sessualmente la figlia nella sua tenuta in Florida. Epstein sfugge al procedimento federale, che avrebbe potuto costargli l’ergastolo, grazie a un patteggiamento raggiunto con i pubblici ministeri. Nel giugno 2008 in Florida si dichiara colpevole di aver indotto una minorenne alla prostituzione e di aver adescato una prostituta. Viene registrato come molestatore sessuale. Il 2 luglio 2019 viene incriminato da una giuria federale di New York per traffico sessuale di minori e associazione a delinquere. Viene arrestato quattro giorni dopo.

La morte

Epstein muore in cella il 10 agosto, prima dell’inizio del suo processo. Secondo l’atto d’accusa «ha sfruttato e abusato sessualmente di decine di ragazze minorenni», alcune di appena 14 anni, nelle sue residenze di Manhattan, New York e Palm Beach, Florida. Insieme a soci e dipendenti, reclutava ragazze «per intrattenere rapporti sessuali con lui, dopodiché avrebbe dato alle vittime centinaia di dollari in contanti». E avrebbe anche «pagato le sue vittime perché gli portassero altre ragazze, creando “una vasta rete di minorenni che avrebbe potuto sfruttare sessualmente». L’ex compagna e collaboratrice Ghislaine Maxwell è stata condannata nel 2021 a New York per traffico sessuale di minori. Attualmente sta scontando una pena detentiva di 20 anni.

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