Scappano dal locale senza pagare il conto. Il titolare: «Tornate a saldare li darò in beneficenza» – Il video
«Bast****, sono scappati senza pagare il conto! C’è una nuova categoria di persone, gente che prenota, si abbuffa e scappa dal ristorante senza pagare il conto. Eh, no. Non è solo il danno economico in sé, non se ne vanno via in cento tutti i giorni: è la mancanza di rispetto, la modalità. In questi casi a saltare, oltre al conto, è la fiducia, il lavoro di una famiglia». Così Francesco Rizzo, sardo, imprenditore e titolare del locale «Cascina Ovi» di Segrate, alle porte di Milano, denuncia su Instagram una coppia di clienti scapata dal locale senza saldare il conto.
«Ci rimettono i camerieri»
«A parte che fanno una vita di m**** perché passano tutto il pranzo o la cena a pensare come devono fare, a stare attenti. Ma poi, io ho visto tutti i filmati delle telecamere: vengono appositamente per non pagare», spiega. E aggiunge: «Se avete bisogno, io vi do da mangiare, non è un problema». «Ma lo sapete che nei ristoranti più grandi o nelle pizzerie grosse ci va di mezzo il cameriere? Ci rimette i soldi lui perché quel tavolo lo ha caricato sul palmare. Se non si paga, i soldi li richiedono a lui. Mancate di rispetto a me, a tutte le persone che fanno questo lavoro. Se portate via dei soldi a me è grave perché fate del male alla mia famiglia. Ma se li fate rimettere a un povero ragazzo che li deve dare di tasca sua, non meritate nulla. Cari colleghi, cerchiamo di difenderci da questo, stiamo attenti, ma soprattutto capiamo che se succede qualcosa non è mai colpa del ragazzo, del cameriere che sta lavorando. La colpa è di queste m**** che vengono da noi per approfittarsi e se ne vanno senza pagare».
«Darò i soldi in beneficenza»
«A chi s’è dato alla macchia dico: tornate a saldare. Avrete il mio perdono e la promessa che non userò quei soldi per me. Li doneremo in beneficenza, a un’associazione che decideremo di comune accordo. Potete anche regolare la posizione senza rivelare i vostri nomi: con i soldi metterò a disposizione di chi ha bisogno un pasto sospeso. L’importante, per me, è che da questa vicenda nasca qualcosa di buono», spiega in conclusione Rizzo, con questo appello.