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L’assessora che salva i ragazzi autistici dal pullman finito nel torrente

21 Luglio 2025 - 06:32 Alba Romano
ilaria sbalchiero incidente pullman ragazzi autismo
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«Una scena devastante: il pulmino distrutto, i sedili divelti, ragazzi bloccati all’interno»

Ilaria Sbalchiero è assessora ai servizi sociali e alla protezione civile del Comune di Recoaro Terme. Ma è anche infermiera. Sabato 19 luglio un pullman con ragazzi autistici è precipitato nel torrente Agno lungo via della Resistenza. E lei si è tuffata per salvare i giovani. «Ero di passaggio, per caso, perché stavo andando a casa. Ho visto della gente affacciata all’argine e mi sono fermata subito perché ho capito che c’era qualcosa che non andava. Quando ho realizzato cosa fosse accaduto, sono scesa insieme a una dottoressa e ci siamo tuffate dentro per prestare aiuto e sono entrata nel torrente restando in contatto con il 118. La scena era devastante: il pulmino distrutto, i sedili divelti, ragazzi bloccati all’interno», racconta oggi al Corriere della Sera.

Capovolti

L’assessora spiega a Dimitri Canello che i ragazzi «erano capovolti ed era impossibile entrare nel pulmino. Per me è stato un miracolo perché a pochi metri il torrente diventava più profondo e avrebbero potuto annegare». Erano tutti coscienti: «Ma era difficile comunicare con loro, trattandosi di giovani con disturbo dello spettro autistico. Dovevamo capire se ci fossero emorragie o traumi seri, ma serviva delicatezza. L’autista, seppur ferito, ci ha aiutato. Una delle operatrici era invece in condizioni più gravi e doveva essere soccorsa immediatamente». A quel punto «mi sono qualificata come infermiera e ho dato istruzione per bloccare un’emorragia a una gamba di uno dei ragazzi. Ho chiamato i soccorsi, ma erano già stati avvisati. Mi hanno fatto domande specifiche, se i ragazzi fossero coscienti, se respiravano e altre domande tecniche. Sono arrivati davvero prestissimo».

L’impatto visivo

Sbalchiero dice che è stato difficile gestire l’impatto visivo: «Dall’alto ho visto solo lamiere accartocciate. Ho pensato al peggio. Ma poi, quando ho riconosciuto i volti dei ragazzi, spaventati ma vivi, mi sono fatta forza. È stata un’emozione fortissima». I ragazzi «mi hanno chiamato stamattina (ieri per chi legge, ndr). Un ragazzo se la caverà in qualche giorno, un altro è in miglioramento. Sei sono usciti dal pullman con le loro gambe. La cosa importante è che in un incidente così grave, non sia accaduto il peggio. Io ho fatto solo il mio dovere, devo ringraziare i colleghi per la loro professionalità che ancora una volta hanno messo a servizio di chi aveva bisogno».

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