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L’inseguimento, niente segni di percosse ma tracce di droga: il giallo della morte di Dj Godzi

Dj Godzi
Dj Godzi
I racconti dei numerosi testimoni riportano versioni diverse di quanto accaduto la mattina del 19 luglio. Intanto l'autopsia esclude segni di percosse

Le circostanze della morte di Dj Godzi, Michele Noschese, sono ancora avvolte nel mistero. L’autopsia svolta il 21 luglio non ha rilevato segni di percosse, evidenziando però, la presenza di sostanze stupefacenti nel corpo del 35enne. A chiarire meglio quanto accaduto potrebbero essere i numerosi testimoni, circa una trentina, tra chi era presente alla festa descritta come «piena di alcool e droga» e i residenti del quartiere di Ibiza allertati dagli schiamazzi. La famiglia valuta se chiedere una nuova autopsia.

I racconti contrastanti dei testimoni

Secondo quanto riferito dal Corriere della Sera che ha ascoltato alcuni testimoni, tutto è iniziato alle prime luci del mattino. Alcuni residenti raccontano di aver udito urla e trambusto provenire da uno degli appartamenti. Michele, in apparente stato confusionale, avrebbe inseguito una ragazza da un balcone all’altro, fino all’abitazione dell’anziano vicino Xavier. A quel punto, la situazione è degenerata. Secondo il racconto della figlia di Xavier, il dj avrebbe avuto una colluttazione violenta con l’uomo, causandogli lividi e un trauma al piede.

La Guardia Civil, intervenuta su richiesta dei residenti, sostiene che Michele fosse armato di coltello. Un dettaglio su cui i testimoni non concordano: alcuni confermano, altri smentiscono. L’anziano, invece, rifiuta di parlare con i giornalisti: «No pregunta, no palabra». La filgia di Xavier descrive però un rapporto civile tra il padre ottantenne e il Dj: Noschese lo avrebbe spesso aiutato in semplici commissioni come ad esmepio portare in casa le casse d’acqqua.

Nessun segno di percosse nell’autopsia

Raffaele Rocco, definitosi amico fraterno del dj e testimone oculare, ha dichiarato di aver visto Michele legato mani e piedi su un letto, mentre implorava aiuto. Racconta anche di pugni sferrati dagli agenti mentre il dj era già immobilizzato. L’autopsia, eseguita senza la presenza di un perito di parte, avrebbe rilevato tracce di sostanze stupefacenti e una necrosi polmonare come causa della morte. Nessun segno evidente di percosse o soffocamento, secondo i referti.

Ma per la famiglia Noschese, i dubbi restano. Il padre, Giuseppe Noschese, ex primario del Trauma Center del Cardarelli di Napoli, chiede chiarezza: «Non voglio vendetta, voglio solo giustizia. Mio figlio era in stato di agitazione? Allora serviva un medico, non la polizia». E annuncia la possibilità di chiedere una seconda autopsia più approfondita, con esami radiologici finora non eseguiti: «L’autopsia è incompleta. Per accertare le cause del decesso mancano radiografie e una Tac», ha riferito la legale della famiglia, Rossana Alvaro.

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