Alessadro Giuli al Senato: «Per qualcuno denunciare il marcio e il malaffare è contro il nostro cinema»


Alessandro Giuli è al Senato per una informativa sulla crisi del settore cinematografico che tocca molti dei dossier più recenti. E rivendica subito la decisione più simbolica presa recentemente, la stretta sul tax credit arrivata dopo le inchieste di Open sul caso Kaufmann, il presunto killer di villa Pamphili che ha ricevuto quasi un milione di euro in tax credit per un film mai realizzato: «Per qualcuno denunciare il marcio e il malaffare è contro la valorizzazione del nostro cinema, io penso esattamente il contrario – dice subito Giuli – E in ogni caso faccio notare che il settore cinematografico ha fatto incassi superiori al periodo pre covid benché il numero di presenze nelle sale stia cambiando perché aumentano i consumi digitali».
I finanziamenti
Giuli ha comunque confermato che i finanziamenti al cinema non sono stati ridotti: «Il sostegno pubblico al settore è cresciuto in modo esponenziale, passando dai circa 250 milioni di euro del 2016 ai 746 milioni del 2023, con una dotazione per il 2024 di 696 milioni, valore confermato anche per il 2025, senza alcun taglio. Una crescita nella dotazione economica del 180%». A questo però si affianca l’aumento dei controlli le «circostanze determinate dai governi precedenti imponevano azioni di controllo per correggere effetti distorsivi che hanno trasformato il sostegno pubblico non nel mezzo ma nel fine di alcune produzioni cinematografiche».
I nuovi controlli
Oltre a spiegare le nuove regole, dettagliate in seguito al caso Kauffman, il titolare della Cultura ha spiegato che sui maggiori controlli sono state messe più risorse: «Le attività ispettive sono state potenziate con uno stanziamento dedicato di 3 milioni e mezzo di euro». «La direzione generale è al momento impegnata a valutare i fascicoli riguardanti 200 opere del periodo 2020-2024 per un totale di circa 350 milioni di euro». I controlli sono divenuti anche più semplici, aggiunge: «Con la Guardia di Finanza abbiamo rinnovato il protocollo di intesa per velocizzare e rendere ancora più efficace l’azione di contrasto alle frodi e truffe negli ambiti culturali». Il che, precisa il ministro, non ha impedito di ricevere «da settembre 2024 ad oggi 729 richieste di tax credit, per 718 milioni di euro, con 31 set attivi in queste settimane in Italia».
Il caso Cinecittà
Giuli ha anche difeso le scelte di gestione di Cinecittà: «Il 17 luglio 2024 si è insediata la nuova Ad Emanuela Cacciamani, al suo arrivo non ha trovato nessun contratto attivo se non uno che generava esclusivamente perdite e 22 milioni di passivo», dice. Ma poi aggiunge che il rilancio degli studios è già partito: «Grazie ai lavori del Pnrr sono stati completati i lavori su quattro teatri di posa, Teatro 7, Teatro 19, Teatro 20 e Teatro 21, anticipando l’avanzamento complessivo sui nove teatri previsti dal piano, cinque dei quali di nuova costruzione. Al termine dei lavori Cinecittà potrà così disporre di 25 teatri di posa all’avanguardia, una nuova piscina per le riprese in acqua di 2.000 metri quadri, oltre a un nuovo set all’aperto nell’area backlot per rassegne ed eventi, e una sala cinematografica da 600 posti nel Teatro 10». I lavori complessivi sono costati 232 milioni di euro: «Grazie ai quali Cinecittà diventerà il principale hub europeo per attrarre produzioni nazionali e internazionali con importanti ricadute non soltanto culturali ma anche economiche e occupazionali».
Il Centro sperimentale di Cinematografia
Infine, altro tema oggetto di polemica nei mesi scorsi è stato il Centro Sperimentale di Cinematografia, anche qui Giuli assicura che «l’istituzione storica e cuore pulsante della formazione cinematografica e della tutela del patrimonio audiovisivo nazionale, conferma anche quest’anno, nel 90/mo anniversario della sua fondazione, il proprio status di paradigma d’eccellenza, in Italia e in Europa», ha spiegato il ministro. A conclusione però non è mancata la nota polemica: «Il Ministero della Cultura intende mantenere la propria linea di indirizzo e sostegno al settore, siamo aperti ai suggerimenti e alle proposte formulate nei modi e nelle sedi adeguate anche da chi abbia solo il pollice opponibile. Poi spetterà a noi fare sintesi e prendere le decisioni adeguate».