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Sparatoria a New York nella sede della NFL, cinque morti. Il biglietto nella tasca del killer e le accuse contro il football: «Mi avete ucciso con i traumi cranici»

29 Luglio 2025 - 09:37 Ugo Milano
sparatoria new york nfl shane tamura lettera contro football
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Shane Tamura ha ucciso 4 persone prima di togliersi la vita. Soffriva di una condizione degenerativa neurologica causata dai traumi cranici. I reclami contro la Nfl: «Mi avete fatto bere litri di antigelo»

Shane Devon Tamura ha viaggiato per due giorni e migliaia di chilometri a bordo della sua auto, da Las Vegas fino a New York. Arrivato a Park Avenue, il 27enne ha posteggiato la sua Bmw nera e ha preso il suo fucile d’assalto M4. Ha aperto il fuoco appena entrato nell’atrio del grattacielo al civico 345, un edificio di 44 piani che ospita numerosi uffici tra cui quelli della National Football League, la principale lega di football americano. Quattro morti più un quinto – sé stesso – e un ferito grave: questo il bilancio di una sparatoria che ha tutti i tratti dell’esecuzione pubblica che Luigi Mangione ha compito lo scorso 4 dicembre ai danni di Brian Thompson, amministratore delegato di UnitedHealthcare. Alla base di entrambi gli attacchi, infatti, ci sarebbero problemi di salute che entrambi attribuivano alla mala gestione di un’organizzazione esterna.

Com’è avvenuta la sparatoria: l’atrio, gli omicidi a bruciapelo e la donna salva in ascensore

Al 345 di Park Avenue, edificio dove hanno sede la Blackstone e la Nfl, Shane Tamura è entrato nell’ora di punta. Dopo due giorni di guida non ha fatto neanche una pausa: «Ha sparato subito». La prima vittima è stata Didarul Islam, agente di polizia 36enne, colpito appena all’interno dell’atrio. Poi è il turno di una donna, a cui il 27enne spara a bruciapelo con l’M4 mentre lei «si sta riparando dietro una colonna». Il grilletto rimane premuto, riempiendo di proiettili il piano terra del grattacielo. Shane Tamura si dirige verso gli ascensori, raggiunge una guardia giurata nascosta dietro una scrivania e la uccide. Poi spara a un uomo nel corridoio, un dipendente della Nfl rimasto «gravemente ferito» ma stabile. Arriva all’ascensore, permette a una donna di uscire senza spararle, poi sale al 33esimo piano, agli uffici della Rudin Management dove lei era diretta. Una destinazione casuale di un viaggio che termina con altri tragici colpi: muoiono un altro uomo e il 27enne stesso, dopo essersi puntato l’M4 al petto. Secondo gli inquirenti, Tamura aveva un porto d’armi regolare in Nevada e nella sua auto aveva un revolver carico, munizioni, caricatori e una busta di farmaci.

Chi era Shane Devon Tamura: la carriera nel football e le accuse alla Nfl

Shane Devon Tamura «aveva una lunga storia di disturbi mentali», queste le prime informazioni dei detective piombati sul posto subito dopo la sparatoria. Una spiegazione semplice e semplicistica, che nelle ore successive prende forma in tutta la sua complessità. Tamura ha 27 anni, da ragazzo era un giocatore molto promettente di football americano. Poi, per qualche complicazione, non era riuscito a fare il grande salto verso la Nfl, accontentandosi di giocare nella lega canadese. È proprio durante la sua carriera sportiva che Shane Devon Tamura contrae l’encefalopatia traumatica cronica, nota come CTE. Si tratta di una condizione neurologica degenerativa che spesso deriva da ripetuti traumi cranici o commozioni cerebrali e che, come conseguenza, causa sbalzi di umore, disturbi del comportamento e cognitivi. Una condizione per la quale il 27enne accusa la Nfl.

Il biglietto nella tasca e la battaglia con la Nfl: «Il football mi ha fatto bere litri di antigelo»

È lui stesso a dirlo in un messaggio di addio trovato in una delle tasche dei pantaloni che indossava. Tre pagine in cui spiega la sua condizione: «A causarmi la CTE è stato il football di Terry Long (un ex giocatore professionista morto suicida nel 2005 dopo la diagnosi di CTE, ndr). Il football mi ha fatto bere un gallone di liquido antigelo», si legge. Insomma, gli scontri violenti dello sport hanno causato una degenerazione cerebrale che lo avrebbero portato un serio disturbo psicologico e fisico. Eppure, secondo Tamura, nessuno fa nulla per prevenirlo perché l’importante è che lo show vada avanti: «Non puoi andare contro la Nfl, ti schiacceranno». Secondo la polizia, l’attentatore aveva presentato numerosi reclami alla lega americana chiedendo che gestissero la CTE in maniera più efficace limitando i rischi per gli atleti. Poi il messaggio alla scienza: «Studiate il mio cervello per favore. Mi dispiace. Dite a Rick che mi dispiace per tutto».

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