Meloni sente Netanyahu: «A Gaza situazione insostenibile e ingiustificabile». L’inviato Usa Witkoff domani in Israele


La premier Giorgia Meloni ha avuto questa sera, mercoledì 30 luglio, una conversazione telefonica con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Lo comunica Palazzo Chigi. La presidente del Consiglio «ha insistito sulla necessità di porre fine alle ostilità, a fronte di una situazione a Gaza che è insostenibile e ingiustificabile». Il colloquio tra i due – riferisce Chigi – ha costituito anche «l’occasione per ribadire l’urgenza indifferibile di garantire un accesso umanitario pieno e senza ostacoli alla popolazione civile, rinnovando l’impegno dell’Italia in tale ambito, tramite l’iniziativa “Food for Gaza”. Grazie all’impegno italiano saranno accolti ulteriori 50 civili palestinesi e verrà predisposto il lancio di aiuti per la popolazione», conclude la nota.
Gli Usa confermano: «Domani Witkoff sarà in Israele»
Nel frattempo, l’amministrazione Trump – secondo quanto riporta il Times of Israel – ha confermato che Steve Witkoff si recherà domani, giovedì 31 luglio, in Israele. L’inviato speciale degli Stati Uniti «incontrerà i funzionari per discutere i prossimi passi per affrontare la situazione a Gaza», ha dichiarato un funzionario statunitense ai giornalisti. Si tratta della prima visita ufficiale di Witkoff negli ultimi tre mesi, che avviene in un momento segnato da crescenti allarmi internazionali sulla crisi umanitaria nella Striscia di Gaza.
Media: Israele consegna ad Hamas un documento con 3 osservazioni
Israele avrebbe trasmesso ad Hamas, tramite i mediatori, un «documento con osservazioni» in risposta alla controproposta inviata dal gruppo la settimana scorsa per un accordo sugli ostaggi e il cessate il fuoco a Gaza, ha dichiarato oggi un alto funzionario israeliano. Secondo quanto riferisce il canale qatariota Al-Araby, le tre riserve principali israeliane sono state comunicate a Hamas dai mediatori: Israele ha espresso opposizione al ritiro dal corridoio Filadelfia, ha respinto il principio di restituzione dei corpi degli israeliani in cambio della liberazione di prigionieri palestinesi e ha sollevato obiezioni su alcune disposizioni relative al ridispiegamento delle forze nella Striscia.
Sindacato giornalisti: «232 operatori uccisi da Israele da inizio guerra Striscia»
Il sindacato dei giornalisti palestinesi ha annunciato che, dall’inizio della guerra nella Striscia di Gaza il 7 ottobre 2023, 232 operatori sono stati uccisi dalle Forze di difesa d’Israele (Idf). Lo rende noto l’agenzia di stampa palestinese Wafa, secondo cui l’ultima vittima è il fotoreporter Ibrahim Hajjaj, ucciso in un attacco aereo israeliano nel quartiere di Al Daraj a Gaza City, nel nord della Striscia. Il sindacato ha condannato l’uccisione di Hajjaj e altri giornalisti definendola «una politica deliberata e sistematica di esecuzione sul campo messa in atto dalle Idf».