“Garlasco. Il noto e l’ignoto”, la miniserie di Open in tre episodi sul delitto di Chiara Poggi. Fuori la terza puntata su nuove prove e un nome mai emerso prima
A quasi vent’anni dall’omicidio di Chiara Poggi, il caso Garlasco continua ad allargarsi. Non solo per l’interesse pubblico che non si spegne, ma per l’inchiesta, che cambia direzione, si approfondisce, si riapre. Oggi esce su Open.online, Instagram, Facebook, TikTok e YouTube il terzo e ultimo episodio della miniserie Garlasco. Il noto e l’ignoto. Se nella prima puntata Open aveva ripercorso i passaggi fondamentali del primo processo e della condanna di Alberto Stasi, e nella seconda aveva spiegato le motivazioni dietro alla riapertura dell’inchiesta e sulla base di quali indizi, nella terza racconta perché si sta allungando la lista dei sospettati e quale prova mancante potrebbe riscrivere tutta la storia.
Il terzo episodio: perché si allarga sempre di più la rosa dei sospettati e quale prova si sta cercando?
Nel terzo e ultimo episodio della serie Garlasco. Il noto e l’ignoto, Open tenta di tirare le fila di uno dei casi più controversi della cronaca italiana. Perché nonostante ci sia una condanna, 18 anni dopo la procura ha deciso di riaprire l’inchiesta. E questa volta non si parla più solo di Alberto Stasi o di Andrea Sempio, ma nelle carte degli inquirenti spuntano altri nomi. Il terzo episodio della miniserie chiude il racconto evidenziando le incongruenze e le testimonianze discordanti, gli orari che non tornano, i movimenti ancora da chiarire. Ma perché si allarga sempre di più la rosa dei sospettati e quale prova si sta cercando? La speranza è quella di trovare una prova unica e definitiva. Una traccia genetica che non lasci spazio a dubbi. E forse, ora, c’è.