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Guerra in Ucraina, Trump: «Ora i sottomarini Usa sono più vicini alla Russia». La replica di Mosca: «Non sono una minaccia»

02 Agosto 2025 - 20:32 Stefania Carboni
trump medvedev
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Il presidente americano continua a replicare alle provocazioni dell'ex presidente Medvedev. Nella notte vasto attacco di droni ucraini: colpita una raffineria nella russa Novokuybyshevsk

I due sottomarini nucleari Usa «sono più vicini alla Russia». Lo ha ribadito il presidente americano, Donald Trump, in un’intervista a Newsmax. «Beh, un ex presidente della Russia che ora è a capo di uno dei consigli più importanti, Medvedev, ha detto cose davvero brutte, parlando di nucleare. E quando nomini la parola “nucleare”, sai, mi si illuminano gli occhi e dico: “Meglio stare attenti”, perché è la minaccia definitiva», ha detto Trump. Medvedev aveva provocato il presidente americano richiamando la «mano morta», ovvero il leggendario sistema segreto sovietico che avrebbe dovuto lanciare missili nucleari contro Washington in caso di attentati ai vertici del Cremlino. Una lite tra i due che sui social poi è passata ai fatti.

La replica di Mosca

Mentre il Cremlino mantiene il silenzio, da Mosca hanno reagito solo un paio di deputati, che hanno minimizzato le conseguenze della decisione di Trump «Questo non rappresenta una minaccia per la sicurezza russa», ha dichiarato uno di loro, l’ex generale Leonid Ivlev. La Russia, gli ha fato eco un altro parlamentare, Viktor Vodolatsky, «dispone di sottomarini nucleari molto più numerosi e meglio equipaggiati negli oceani rispetto a quelli statunitensi». In realtà, secondo dati risalenti al 2021 dell’International Institute for Strategic Studies, la Russia non ne aveva più di 29, contro i 68 degli Stati Uniti, anche se sta lavorando alacremente al potenziamento della sua flotta. A sottolinearlo è stato lo stesso Putin il 24 luglio scorso, alla cerimonia dell’alzabandiera sull’ultimo sommergibile varato, il Principe Pozharsky, della classe Borey-A, destinata insieme alla classe Borey a sostituire le vecchie unità dell’era sovietica.

L’ultimatum di Trump

Intanto si avvicina la scadenza dell’ultimatum, l’8 agosto, dato dallo stesso Trump a Vladimir Putin per mettere fine ai combattimenti in Ucraina, pena l’imposizione di sanzioni americane. Anche se il presidente russo, ha ammesso il tycoon, «è un osso duro« e «se la cava bene con le sanzioni, sa come evitarle».

In Russia in fiamme una raffineria, vasto attacco di droni da Kiev

Secondo quanto riporta il sito Ukrainska Pravda nella notte l’Ucraina avrebbe condotto un vasto attacco con droni al territorio russo scatenando un vasto incendio in una delle raffinerie di petrolio, probabilmente quella di Novokuybyshevsk, nella regione di Samara. Il governatore della regione di Samara, Vyacheslav Fedorishchev, ha confermato l’attacco. «Questa mattina, dei droni nemici hanno attaccato uno degli stabilimenti industriali di Novokuybyshevsk. I servizi di emergenza stanno lavorando sul posto», ha scritto sul suo canale Telegram.

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