Gaza, emergenza carestia: «Sei persone morte di fame in un giorno». Il ministro israeliano Katz: «Rafforzeremo la sovranità sul Monte del Tempio»


Il ministro della Difesa Israel Katz ha promesso che Israele rafforzerà la sua presa su Gerusalemme, incluso il Monte del Tempio, che per i palestinesi è la Spianata delle Moschee. «Chi odia Israele in tutto il mondo continua a prendere decisioni contro di noi e a protestare, e noi rafforzeremo la nostra presa e sovranità su Gerusalemme, sul Muro Occidentale e sul Monte del Tempio, per sempre», scrive Katz su X, condividendo le immagini mentre visita il Muro con il soldati dell’Idf. La sua dichiarazione arriva in un clima di alta tensione dopo l’incursione nel sito del ministro della Sicurezza israeliano Itamar Ben Gvir.
Secondo il Dipartimento islamico Waqf di Gerusalemme (l’organizzazione che gestisce gli edifici musulmani dell’area), almeno 1.251 coloni hanno occupato i cortili intorno alla moschea di Al-Aqsa, dove hanno celebrato rituali, con preghiere, danze e canti ad alta voce, che si sono sentiti in tutta la Spianata. Il ministero palestinese per gli Affari religiosi ha condannato l’incursione del politico di estrema destra e diversi membri della Knesset. In una dichiarazione, il ministero ha descritto la mossa come una palese provocazione ai sentimenti dei musulmani di tutto il mondo, non solo in Palestina. L’atto ha suscitato la condanna anche della Giordania e dell’Arabia Saudita, mentre l’ufficio del primo ministro Netanyahu ha affermato che lo status quo, in base al quale gli ebrei possono visitare ma non pregare nel complesso della Moschea di Al-Aqsa, «rimane invariato».
August 3, 2025
«Sei persone morte di fame in un giorno»
Nel frattempo, sei persone sono morte nelle ultime 24 ore a causa della carestia e della malnutrizione nella Striscia di Gaza. Lo riferiscono fonti mediche palestinesi, citate dall’agenzia stampa Wafa, secondo cui i decessi sarebbero stati registrati in diversi ospedali dell’enclave palestinese. A questi numeri si aggiungono poi le vittime di sparatorie e bombardamenti da parte dell’esercito israeliano. Solo nella mattinata di oggi, domenica 3 agosto, almeno 18 persone sono state uccise. Di queste, tredici erano in fila nei pressi del centro di distribuzione di aiuti di Rafah, mentre altre due sono state uccise nel bombardamento di una scuola a ovest di Khan Younis che ospita diversi sfollati. Sempre a Khan Younis, nella notte, l’esercito israeliano ha colpito la sede della Mezzaluna rossa.
L’Onu: «Solo il 10% degli aiuti raggiunge i civili»
A confermare la disastrosa situazione umanitaria nella Striscia di Gaza sono anche i dati pubblici del Monitoring & Tracking Dashboard UN2720, il sistema dell’Onu che traccia ogni camion di aiuti che entra a Gaza utilizzando codici QR. Stando ai dati delle Nazioni Unite, tra il 19 maggio e il 2 agosto, sono state scaricate circa 40mila tonnellate di aiuti umanitari per i palestinesi. Eppure, solo 4.100 tonnellate (il 10%) sono arrivate a destinazione. Il resto è stato contrassegnato come «intercettato», nel senso che i carichi «sono stati dirottati lungo il tragitto dentro Gaza sia pacificamente da parte di persone affamate che con la forza da parte di attori armati».
Tajani: «Israele comprenda che la priorità è salvare vite umane»
A commentare la grave situazione nell’enclave palestinese è anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che chiudendo gli Stati generali del Mezzogiorno dice: «Israele deve comprendere che c’è una priorità, che è la salvezza di centinaia di vite umane». Il leader di Forza Italia aggiunge: «Basta bombardamenti a Gaza, sì alla liberazione degli ostaggi. Bisogna costruire la pace e bisogna aiutare la popolazione. Abbiamo deciso di accogliere altri 50 palestinesi che arriveranno nei prossimi giorni. Però basta bombardamenti, il popolo palestinese non ha colpa, i criminali sono quelli di Hamas, sono loro che tengono in condizioni disumane gli ostaggi».
Intercettato un razzo lanciato da Gaza su Israele
Nel frattempo, le forze armate israeliane (Idf) affermano che le difese aeree hanno intercettato un razzo lanciato verso lo Stato Ebraico dalla Striscia di Gaza. Le sirene di allarme hanno suonato a Nirim e Ein HaShlosha, vicino al confine con Gaza. Lo riporta il Times of Israel.
Foto copertina: EPA/Jalal Morchidi | Aiuti umanitari destinati a Gaza preparati dall’esercito del Marocco