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Gina, l’ex di Diddy scrive ai giudici «Non è più violento, scarceratelo». Era una delle 3 sue vittime nel processo

04 Agosto 2025 - 15:22 Gabriele Fazio
Puff Daddy e il compleanno in prigione
Puff Daddy e il compleanno in prigione
Il suo nome è Virginia "Gina" Huynh, agli atti del processo registrata come "Vittima-3", ed oggi è convinta che lui non sia più un pericolo nè per lei nè per la comunità

Sean Combs, in arte Puff Daddy, detto Diddy, lo scorso luglio è stato condannato da una giuria per traffico di persone a scopo di prostituzione. Da allora la difesa si è messa al lavoro per ottenere l’annullamento della condanna, un nuovo processo o la scarcerazione su cauzione in vista della sentenza, che verrà emessa il prossimo 3 ottobre. Tutte iniziative alle quali la procura si è fermamente opposta, un po’ come successo in vista del processo, quando sono stati rifiutati anche i 50 milioni di dollari offerti dal rapper e producer statunitense. Niente da fare, «Combs è pericoloso e a rischio di fuga» fanno sapere dal tribunale, per cui resta in carcere. Nemmeno l’apertura del Presidente Donald Trump che, come ha riportato Deadline, avrebbe «seriamente preso in considerazione» l’idea della grazia, è riuscita a favorire l’uscita di galera di Diddy. A forzare la mano dei giudici oggi è intervenuta anche Virginia “Gina” Huynh, ex fidanzata nonché quella che agli atti del processo è definita “Vittima-3”. Un processo dove in realtà Gina, nonostante sia stata citata molte volte, non si è mai presentata. Ieri però si è fatta viva con una lettera nella quale si spende per la difesa del suo ex fidanzato.

La lettera di Gina

«Scrivo perché non considero il signor Combs un pericolo per me o per la comunità – scrive nella lettera, affidata alla difesa, l’ex compagna del rapper – Questo è il suo primo caso penale. Durante le indagini e il procedimento si è dimostrato collaborativo, rispettoso e accondiscendente. Ha legami profondi con la sua famiglia e la sua comunità, compresi i figli che dipendono da lui per il sostegno emotivo e finanziario. Concedergli una cauzione gli permetterebbe di continuare a prendersi cura della sua famiglia e ad adempiere alle sue responsabilità, pur rimanendo soggetto alla supervisione della Corte». Riguardo i loro precedenti Virginia Huynh racconta: «La nostra relazione, come tante altre, non è sempre stata perfetta, abbiamo vissuto alti e bassi e commesso errori, ma lui era disposto a riconoscerli e a prendere decisioni migliori per il futuro. Negli anni successivi ha compiuto sforzi visibili per diventare una persona migliore e per affrontare il male che aveva causato. Quando la nostra relazione è finita incarnava amore, pazienza e gentilezza, nettamente in contrapposizione con il suo comportamento passato. Per quanto ne so, non è più violento da molti anni e si è impegnato a essere prima di tutto un padre».

Le accuse

La lettera rappresenta una significativa deviazione alla narrativa che negli ultimi mesi ha appassionato e sconcertato il mondo intero. Virginia Huynh infatti è una delle tre donne sulle quali si fonda il processo a Puff Daddy, è stato dimostrato dall’accusa in tribunale che la donna è stata costretta «a compiere atti sessuali a pagamento». Non solo, l’ex assistente George Kaplan ha testimoniato di aver visto Combs lanciare mele a Huynh nella sua casa di Miami e Cassandra “Cassie” Ventura (Vittima-1) ha testimoniato sul fatto che la sua relazione con il rapper ai tempi cominciò mentre lui ancora era ufficialmente fidanzato con Gina.

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