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Sbagliano la diagnosi della mammografia, dottoressa di 58 anni muore di tumore al seno: risarcito il marito con oltre 500mila euro

09 Agosto 2025 - 14:45 Alba Romano
ospedale diagnosi sbagliata
ospedale diagnosi sbagliata
Dopo 14 anni, la Corte d'Appello di Bologna ha riconosciuto all'uomo il diritto a un risarcimento. I periti del tribunale hanno stabilito che, se il cancro fosse stato diagnosticato tempestivamente, sarebbe stato possibile intervenire nella fase iniziale della malattia

562mila euro di risarcimento dopo 14 anni sono stati riconosciuti dalla Corte d’Appello di Bologna al marito di una donna morta di tumore al seno dopo una diagnosi errata. Secondo i giudici, i medici dell’ospedale di Riccione non rilevarono la malattia durante una mammografia eseguita nel gennaio 2011, rimandando la paziente a casa con un referto nella norma. La donna, anche lei medico, si era sottoposta allo screening nell’ambito del programma regionale e, rassicurata dal risultato, non aveva effettuato ulteriori controlli. Più di un anno dopo, nel novembre 2012, un nodulo avvertito durante l’autopalpazione la spinse a rivolgersi a una clinica privata. L’esito, riferisce Corriere della Sera, fu inequivocabile: «Carcinoma infiltrante e macrometastasi al linfonodo sentinella».

La decisione dei giudici

Operata e sottoposta a chemioterapia, la 58enne non riuscì a fermare l’avanzata di una forma aggressiva della malattia e morì nel settembre 2015. Secondo i periti incaricati dal tribunale, se il tumore fosse stato individuato già nel 2011 avrebbe potuto essere trattato in fase iniziale, con possibilità di sopravvivenza fino a dieci anni. In primo grado il Tribunale di Rimini aveva stabilito un risarcimento di oltre due milioni di euro, poi ridotto in appello per una diversa valutazione delle probabilità di sopravvivenza. L’Ausl Romagna, difesa dall’avvocato Alberto Gamberini, è stata condannata a pagare la somma stabilita. Il marito, rappresentato dall’avvocato Alessandro Alessandrini Marrino, aveva intrapreso la causa per fare chiarezza, raccogliendo l’ultima volontà della moglie: capire come fosse stato possibile un errore tanto grave.

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