Gaza, Meloni sente Bin Salman: «No escalation, la pace giusta è solo con due Stati»


La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi una conversazione telefonica con il Principe Ereditario e primo ministro dell’Arabia Saudita, S.A.R. Mohamed bin Salman Al Saud. A riferirlo è Palazzo Chigi in una nota precisando che la conversazione tra i due leader si è incentrata sulla situazione nella Striscia di Gaza.
Due popoli, due Stati
Entrambi sottolineano l’urgenza, senza ulteriori ritardi, di una cessazione delle ostilità per porre fine alla drammatica situazione umanitaria. Nel concordare che solo un processo politico verso una soluzione dei due Stati potrà condurre ad una pace giusta e duratura – precisa Chigi – Meloni ha evidenziato, come già fatto ieri al presidente Abbas, la necessità che Hamas rilasci immediatamente e incondizionatamente gli ostaggi e accetti di non poter avere un ruolo nel futuro della Striscia. Il colloquio telefonico ha infine costituito l’occasione per riaffermare la comune volontà di approfondire la collaborazione bilaterale in tutti gli ambiti di comune interesse, a partire dalla piena attuazione del partenariato strategico tra Roma e Riad lanciato in occasione della visita del Presidente del Consiglio ad Al-Ula nello scorso gennaio.
Samir Halilah futuro governatore di Gaza?
Nel mentre spunta un candidato per il futuro ruolo a governatore di Gaza. Si tratta di Samir Halilah, imprenditore palestinese. A riportarlo è il sito di notizie israeliano Ynet. Secondo lo stesso Halilah, intervistato dall’agenzia palestinese Maan vicina alle autorità di Ramallah, sul suo nome ci sarebbe anche luce verde da parte di Hamas. Secondo Ynet ci sono «documenti presentati al Dipartimento di Giustizia» che puntano a una figura condivisa sia da israeliani che palestinesi e che, sotto il controllo della Lega Araba, possa gestire la transizione nel dopoguerra. In un’intervista a Màan Halilah ha affermato che la proposta di nominarlo governatore, «discussa all’interno della leadership palestinese, è sul tavolo da un anno e mezzo», ed è «stata accettata da Hamas».