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Monica Seles rompe il silenzio: «Ho la miastenia gravis». Dalla carriera gloriosa nel tennis alla malattia autoimmune: come sta l’ex campionessa

13 Agosto 2025 - 17:58 Cecilia Dardana
monica seles
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I primi segnali della malattia sono arrivati durante partite di tennis in cui la palla le appariva doppia e colpirla diventava difficile. Il racconto dell'ex stella del tennis

La leggenda del tennis Monica Seles ha reso pubblico di convivere con la miastenia gravis, una rara malattia autoimmune di origine neurologica che le è stata diagnosticata nel 2022. L’ex campionessa jugoslava, 51 anni, ha scelto di condividere la sua storia alla vigilia degli US Open, al via il 24 agosto, con l’obiettivo di sensibilizzare su questa patologia poco conosciuta. Normalmente questa malattia colpisce le donne sotto i 40 anni e gli uomini sopra i 60, ma può capitare che insorga anche in età infantile.

I primi segnali di miastenia gravis

I primi segnali della malattia sono arrivati in momenti di gioco apparentemente spensierati, durante partite di tennis con bambini e familiari: la palla le appariva doppia, e colpirla diventava difficile. «Sono sintomi che non puoi ignorare. Per me è stato l’inizio di questo percorso», racconta. Oltre alla visione doppia, Seles ha avvertito una crescente debolezza a braccia e gambe. Dopo visite mediche e una consulenza neurologica, è arrivata la diagnosi: «Non ne avevo mai sentito parlare. Quando me l’hanno detto, sono rimasta scioccata». L’ex tennista racconta anche di aver fatto molta fatica ad accettare la diagnosi, così come prima di riuscire a parlarne apertamente ci è voluto un po’ di tempo.

Chi è Monica Seles

Vincitrice di nove titoli del Grande Slam e ritiratasi nel 2003, Seles ha già affrontato momenti di rottura nella sua vita: a 13 anni il trasferimento dalla Jugoslavia agli Stati Uniti senza conoscere l’inglese; a 16 il boom di vittorie e notorietà; nel 1993 l’accoltellamento durante un torneo ad Amburgo, che la tenne lontana dai campi per due anni; e ora questa nuova sfida. «La vita è come una palla che rimbalza: bisogna adattarsi. È quello che sto facendo anche adesso», spiega. Oggi collabora con l’azienda olandese di immunologia Argenx nella campagna “Go for Greater”, per far conoscere la miastenia gravis.

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