Il paradosso degli autovelox: a ottobre il Ministero spegne tutto se i Comuni non li censiscono. L’annuncio di Salvini: «Inizia operazione verità»


Centinaia di autovelox potrebbero essere spenti dal prossimo ottobre. Molti Comuni e Province, infatti, non hanno ancora comunicato al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti i dati relativi ai loro apparecchi, una condizione che per l’ultimo Decreto infrastrutture è necessaria per mantenerli attivi. È per questo che Matteo Salvini ha annunciato una «straordinaria operazione verità», che si è tradotta nell’apertura di un portale web a cui tutte le amministrazioni potranno accedere e iscrivere facilmente gli autovelox presenti sul loro territorio di competenza.
La guerra agli autovelox «per fare cassa»
La scadenza per i Comuni era fissata al 19 agosto. Poi, entro il 18 ottobre, il ministero avrebbe avuto due mesi per passare in rassegna la lista di apparecchi che gli è stata presentata e decidere quali siano gli apparecchi da mantenere in funzione e quali invece siano da disattivare. Le motivazioni che possono portare allo spegnimento dell’apparecchio sono molteplici: da dispositivi fuori norma a posizionamenti utili a fare cassa con le multe ma non funzionali a prevenire comportamenti scorretti alla guida di vetture.
Il «paradosso» degli autovelox e la mossa di Salvini
Per il Codacons, che ha richiamato proprio quanto stabilito dal Decreto infrastrutture, la situazione attuale degli autovelox è «paradossale» e si sarebbe venuta a creare a causa di «ritardi, leggi macchinose e inutili complicazioni burocratiche». Il provvedimento stabiliva, infatti, l’obbligo per Comuni, Province e Regioni di comunicare al ministero tutti gli autovelox presenti sui rispettivi territori, che sarebbero a loro volta stati pubblicati in una sezione apposita del sito del Mit. È per assolvere più facilmente a questo compito che Salvini ha annunciato la creazione di una applicazione web tramite cui, nei prossimi due mesi, le amministrazioni dovranno indicare la posizione, la conformità, la marca e il modello di ogni dispositivo. In questo modo, nelle prossime 8 settimane, si andrà a ricostruire una più precisa mappa di tutti gli autovelox italiani.