Ultime notizie Donald TrumpGazaJannik SinnerTurismoVladimir Putin
SCUOLA E UNIVERSITÀGiovaniGiuseppe ValditaraGoverno MeloniScuolaWeb

Dai telefonini raccolti alla prima ora al divieto di smartwatch fino alle punizioni crescenti (inclusa la sospensione): ecco come le scuole vieteranno i cellulari da settembre

18 Agosto 2025 - 19:53 Ygnazia Cigna
istituti tecnici valditara cspi parere favorevole
istituti tecnici valditara cspi parere favorevole
Dopo la circolare del ministro Valditara che ha introdotto il divieto, ogni istituto ha aggiornato il proprio regolamento scolastico per bandire gli smartphone in classe. Ecco gli schemi scelti

Da settembre, studenti e studentesse dovranno dire addio al cellulare: il divieto voluto dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, diventerà pienamente operativo il prossimo mese in tutti gli istituti. Ma se Valditara stabilisce il divieto, come farlo rispettare è una scelta delegata all’autonomia scolastica. E così, ogni preside ha dovuto aggiornare i regolamenti di istituto con le nuove indicazioni. In molte scuole, si è deciso di adottare un approccio quasi calcistico: non tutte le infrazioni sono uguali, e le sanzioni crescono in base alla gravità del comportamento e alla recidiva. Come in una partita, il primo richiamo può essere un semplice ammonimento, poi si passa a misure più serie fino all’espulsione, con sospensioni o restrizioni più severe. Dal liceo artistico di Pordenone, dove i cellulari devono essere consegnati spenti e vengono restituiti solo alla fine della giornata, agli istituti tecnici di Roma e Varese che hanno introdotto armadietti per custodire i telefonini, fino a qualche istituto di Mantova che ha legato le sanzioni anche alla partecipazione a gite e viaggi di istruzione. È questo il quadro che emerge dalle nuove regole su cui hanno lavorato le scuole, pronte a entrare in vigore dal suono della prima campanella.

Sanzioni su misura: ecco le nuove regole scelte dalle scuole

Al liceo artistico Galvani di Pordenone, per esempio, gli smartphone devono essere consegnati spenti alla prima ora di lezione e vengono restituiti solo alla fine dell’ultima ora. Anche nei rientri pomeridiani, i dispositivi vengono raccolti all’inizio della sesta ora e restituiti alla fine delle lezioni. Le gite rappresentano un’eccezione: qui gli studenti conservano il cellulare spento, sotto la propria responsabilità (e non quella dei docenti), e lo possono usare solo al di fuori dei momenti dedicati alle attività didattiche. Qui il divieto è esteso anche agli smartwatch. La violazione delle regole comporta un sistema graduato di sanzioni: la prima segnalazione prevede un’annotazione sul registro, la seconda la convocazione della famiglia e la terza può arrivare alla sospensione da uno a due giorni. A Bari, al liceo Aristofane, il meccanismo progressivo adottato è simile: ammonimenti scritti, note sul registro e convocazioni dei genitori, fino a un possibile allontanamento massimo di quindici giorni, a seconda della gravità dell’infrazione.

Cellulare spento o acceso? Cambia la sanzione

Un approccio particolarmente dettagliato si trova nell’istituto comprensivo Elena Corner di Fossò e Vigonovo, dove anche qui le sanzioni sono articolate in base al tipo di infrazione e alla frequenza con cui viene commessa. Se lo studente porta con sé il cellulare ed è visibile sul banco, dopo il primo richiamo a voce, in caso di recidiva scatta l’annotazione sul registro. Successivamente, la violazione viene trasformata in nota disciplinare, che a differenza della semplice annotazione ha conseguenze dirette sulla valutazione del comportamento. Se invece l’alunno utilizza il cellulare attivamente per chiamate, messaggi, giochi o musica durante le ore scolastiche, le conseguenze diventano più severe: già al primo episodio si registrano annotazioni sul registro, convocazione della famiglia e una nota disciplinare. In caso di recidiva, il consiglio di classe può decidere una sospensione da uno a cinque giorni. Se invece l’alunno diffonde sui social foto e video fatti a scuola, la punizione può arrivare fino a una sospensione di 15 giorni.

Cellulari ai prof prima della lezione: chi punta sulla prevenzione

Alcune scuole hanno scelto di adottare una gestione più preventiva, imponendo la consegna immediata dei cellulari all’ingresso prima di entrare in aula. All’istituto Giordani in provincia di Foggia, dopo la circolare di Valditara, gli studenti devono lasciare il cellulare spento o silenzioso negli armadietti predisposti a scuola o chiuderli nello zaino senza possibilità di aprirlo senza autorizzazione. Anche qui, le sanzioni sono calibrate sulla gravità dell’infrazione: si parte da un richiamo verbale da parte del docente, si passa per la segnalazione alla famiglia e il ritiro temporaneo del cellulare, restituibile solo ai genitori, fino alla sospensione da alcune attività. Nei casi più gravi o in presenza di recidive, la scuola può arrivare a sospensioni dalle lezioni, con obbligo di frequenza in modalità alternativa, per garantire disciplina e responsabilizzazione. Al liceo Galvani di Pordenone il cellulare deve essere consegnato alla prima ora di lezione e verrà restituito all’ultima della giornata.

C’è anche chi era già pronto alla linea Valditara

Non tutte le scuole hanno dovuto reinventare le regole: alcune, come la scuola superiore Valceresio di Varese e l’istituto comprensivo di Pegognaga, avevano già in vigore un sistema disciplinare ben definito per l’uso dei cellulari. Al Valceresio, ad esempio, il semplice ricevere chiamate o notifiche porta a una progressione di richiami, dal verbale alla nota disciplinare, mentre l’uso attivo dello smartphone comporta anche sospensioni fino a due giorni. Durante le verifiche, invece, le regole sono rigidissime: nota e sospensione immediata. A Pegognaga, le sanzioni sono ancora più articolate e rigorose: al primo richiamo il docente ritira il cellulare, restituito solo a fine lezioni, con nota disciplinare, al secondo il cellulare va in presidenza e può essere riconsegnato solo ai genitori, con possibili sospensioni da gite e viaggi di istruzione, alla terza infrazione, oltre al ritiro e alla restituzione ai genitori, scattano attività di utilità sociale o altre sanzioni decise dal consiglio di classe.

leggi anche