Israele approva il piano degli insediamenti che divide in due la Cisgiordania. Il ministro Smotrich: «Così è cancellata l’illusione di due Stati»


Israele ha dato il via al controverso progetto di insediamento E1, che prevede la costruzione di 3.401 unità abitative tra Gerusalemme e l’insediamento di Ma’ale Adumim in Cisgiordania. Un’idea già fortemente criticata in passato dai palestinesi e da diverse organizzazioni per i diritti umani israeliane perché di fatto divide in due la Cisgiordania e non permette la possibilità futura della creazione di due Stati. L’ok è arrivato dall’Alta Commissione di pianificazione dell’amministrazione Civile, un dipartimento del ministero della Difesa.
Smotrich: «Ogni casa sarà una bara a quella pericolosa idea dei due Stati»
Per il governo di Tel Aviv si tratta di una decisione «storica» che «cancella praticamente l’illusione dei due Stati e consolida la presa del popolo ebraico sul cuore della Terra d’Israele», ha dichiarato il ministro delle Finanze e leader dell’estrema destra israeliana, Bezalel Smotrich. «Lo Stato palestinese viene cancellato dal tavolo non con slogan, ma con i fatti. Ogni insediamento, ogni quartiere, ogni unità abitativa è un altro chiodo nella bara di questa pericolosa idea», ha aggiunto.
Cosa è il piano E1
Il progetto E1 ha origine dagli anni Novanta ma è stato congelato nel 2012 sotto sollecitazione degli Stati Uniti e Unione Europea. Si tratta di una zona di 12 chilometri quadrati tra Gerusalemme Est e la Cisgiordania. Per le forze israeliane di destra è invece un passo basilare per rafforzare il controllo sull’area e stroncare ogni sogno di uno stato palestinese. Anche perché collega l’insediamento di Ma’ale Adumim, uno dei più grandi centri israeliani, con circa 40mila abitanti. Non è ben chiaro se il premier Benjamin Netanyahu abbia approvato o condiviso lo sblocco del piano da parte del suo ministro Smotrich.

Richiamati 130mila riservisti
Intanto in vista del piano per l’occupazione militare di Gaza City, che non accenna a fermarsi, il ministro della Difesa israeliano Israele Katz ha approvato anche un piano per «accogliere» i residenti della città, che dovrebbero essere trasferiti nella Striscia di Gaza meridionale all’inizio delle operazioni. Lo riporta il quotidiano israeliano Haaretz. I combattimenti dovrebbero continuare fino al 2026. Secondo funzionari dell’Idf circa 130mila riservisti saranno richiamati e il servizio dei soldati riservisti già in servizio sarà esteso di circa un mese. Il reclutamento dei primi 60.000 dovrebbe prendere il via già da oggi oggi.
Macron: «L’offensiva su Gaza porterà a un vero disastro»
«L’offensiva militare che Israele prepara a Gaza non può che portare a un vero disastro per i due popoli e trascinerà la regione in una guerra permanente», scrive il presidente francese Emmanuel Macron su X, riferendo di due telefonate con il re Abdallah di Giordania e il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi. Con i due Paesi arabi, Macron chiede «una missione di stabilizzazione internazionale per Gaza».
(ln copertina la mappa dell’E1. Fonte OCHA)