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È morto Vladyslav Malamen, il bimbo di 6 anni travolto sulle strisce pedonali. La fuga dalla guerra in Ucraina e l’incidente in Veneto con la mamma

22 Agosto 2025 - 11:35 Giovanni Ruggiero
Vladyslav Malamen
Vladyslav Malamen
Il bambino è stato sbalzato per circa 30 metri da un'auto che stava sorpassando mentre lui attraversava sulle strisce. La tragedia in provincia di Venezia

È morto in ospedale Vladyslav Malamen, il bambini di 6 anni ricoverato a Padova dopo essere stato investito sulle strisce pedonali. Il bambino stava attraversando la strada con sua madre sulla via Noalese, a Santa Maria di Sala, in provincia di Venezia, quando è stato sbalzato da un’auto a molti metri di distanza. La vettura, una Panda, era guidata da un 25enne veneziano, rimasto illeso. Con sua madre, il bambino era in Italia come profugo dopo essere scappato dalla guerra nel suo Paese.

Viveva con altre famiglie ucraine

In Veneto era ospitato in una canonica con altre famiglie ucraine, gestita dalla cooperativa sociale Levante.  «Quello che è successo è scioccante, mercoledì la mamma e il bambino erano usciti insieme, l’altro figlio era rimasto a casa. I testimoni dello scontro hanno descritto scene strazianti», ha dichiarato il responsabile del centro, Roberto Tuninetti. Interviene sulla tragedia anche la sindaca Sarah Gaiani: «Vladyslav era arrivato poche settimane fa in cerca di pace. La sua vita spezzata sull’asfalto è una ferita che non si può accettare. Come sindaca e come cittadina mi unisco al dolore della famiglia».

L’incidente per un sorpasso

Il bambino si trovava a bordo strada dietro alla madre, che era in sella a una bici carica dei sacchetti della spesa appena fatta. Secondo alcuni testimoni, un’auto si era fermata per lasciar passare la donna con il bambino. Ma la Panda che la seguiva ha tentato il sorpasso colpendo in pieno il bambino, che era ancora al centro della carreggiata. La madre, assistendo alla scena senza poter intervenire, ha iniziato a gridare invocando soccorso. Le urla, insieme al fragore dell’impatto, hanno attirato i clienti del bar vicino e alcuni abitanti della zona, subito accorsi in strada: «La donna piangeva disperata, mentre il piccolo restava immobile sull’asfalto. Da genitore, è stato straziante: mi sono sentito morire dentro». Le condizioni del piccolo erano apparse subito gravissime. Già ieri, 21 agosto, era stata dichiarata la morte cerebrale. Poi in serata il piccolo è morto.

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