Riparte Global Sumund Flotilla, la missione umanitaria per Gaza ci riprova dopo il maltempo: chi c’è a bordo e quanto durerà il viaggio


È ripartita da Barcellona la Global Sumud Flotilla dopo che, meno di 24 ore fa, era stata costretta a riattraccare a causa di un violento temporale che ha sferzato tutta la costa nord-est della Spagna. L’iniziativa umanitaria – che coinvolge 44 Paesi, 50 imbarcazioni e più di 500 attivisti – era stata sorpresa nella serata di ieri da venti superiori ai 50 km/h, portando gli organizzatori a optare per un rientro sul molo Moll de la Fusta. Ora la spedizione ripartirà in direzione Gaza, un viaggio lungo circa due settimane con l’obiettivo di rompere il blocco navale israeliano e portare aiuti umanitari. Gli occhi ora sono puntati su Tel Aviv e sull’eventuale reazione del governo. Il coordinatore della missione ha ribadito varie volte che l’intera azione umanitaria è legale, come tutto il materiale e gli aiuti che trasporta, e le persone imbarcate hanno sottoscritto principi di non violenza.
Quando ripartirà la Global Sumud Flotilla
Attualmente sono in corso riunioni per decidere come e quando ripartire, con l’intenzione di riprendere il viaggio nel primo pomeriggio di oggi, 1 Settembre. A causa del repentino cambio di programma sono stati modificati anche i piani delle imbarcazioni provenienti da Genova, Sicilia, da Tunisi e dalla Grecia. Ciononostante, le navi della delegazione Italiana, partite da Genova, continuano il viaggio verso la Sicilia dove programmano di arrivare il 4 settembre.
La missione della Global Sumud Flotilla
La Global Sumud Flotilla, considerata la più grande missione umanitaria della storia, si pone un duplice obiettivo: rompere il blocco navale su Gaza imposto da Israele e portare oltre 200 tonnellate di aiuti umanitari, tra cui cibo e medicinali. Il blocco marittimo Israeliano, in vigore dal 2007, era stato istituito per limitare le attività e il contrabbando di armi di Hamas. Già a giugno la svedese Greta Thunberg e altri attivisti avevano invano tentato di forzare la barriera per portare aiuti a Gaza ma erano stati intercettati e deportati. Questa spedizione è quindi il secondo tentativo di portare beni vitali alla popolazione palestinese che da quasi due anni affronta guerra e carestia, con un tasso di malnutrizione infantile raddoppiata tra marzo e giugno.
Chi c’è a bordo della Global Sumud Flotilla
Seguendo lo spirito del Sumud, termine arabo che simboleggia la resilienza, la Flotilla continua determinata a superare ogni ostacolo. Tra le centinaia di partecipanti che hanno preso a cuore la spedizione spiccano figure note come Greta Thunberg, l’ex sindaca di Barcellona Ada Colau e l’attore irlandese Liam Cunningham. L’Italia con navi in partenza da Genova, Catania e Siracusa contribuisce con più di 200 persone, tra cui Isabella Ferrari, Nina Zilli, Tomaso Montanari e Fiorella Mannoia.
Le minacce di Israele e la risposta delle Flotilla
Nonostante i ritardi dovuti al maltempo, i membri della Flotilla rimangono fermi nel proprio intento, rispondendo con decisione alle minacce del ministro della Sicurezza Nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir. Questo ha infatti dichiarato di voler trattare gli attivisti come terroristi, minacciando detenzioni in prigione e la negazione di privilegi speciali. Sostenendo l’illegalità dell’iniziativa, il ministro ha proposto la confisca delle imbarcazioni, mirando a creare un chiaro deterrente per chi «collabora con Hamas e sostiene il terrorismo». In risposta, la portavoce per l’Italia della Global Sumud Flotilla, Maria Elena Delia, ha dichiarato che la missione è «totalmente legale, pacifica e umanitaria» e che Israele non ha il diritto di sequestrare le navi della Flotilla o di arrestare i cittadini italiani in acque internazionali. Delia ha poi fatto appello al governo italiano affinché protegga i suoi cittadini, appello raccolto e rilanciato anche da membri dell’opposizione, che chiedono un sostegno sul piano diplomatico.
Le altre sfide che dovrà affrontare la Flotilla
Contrariamente, Paulo Rangel, ministro degli esteri portoghese, ha preso le distanze dall’iniziativa sostenendo che il suo governo non ha l’obbligo di proteggere la Global Sumud Flotilla in quanto iniziativa della società civile. Alle sfide già numerose e ben radicate, si aggiungono anche i tentativi legali di Shurt HaDin, associazione israeliana che ha denunciato per contaminazione ambientale Greta Thunberg e altri attivisti, accusandoli di aver inquinato il mare gettandoci i propri cellulari per motivi di sicurezza.
Foto copertina: ANSA / QUIQUE GARCIA | Una delle navi della Global Sumud Flotilla ferma al porto di Barcellona, 1 settembre 2025