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Partita Italia-Israele a Udine, il sindaco chiede il rinvio: «Credo che sia opportuno attendere momenti migliori»

01 Settembre 2025 - 12:44 Ugo Milano
israele italia
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Il primo cittadino Alberto Felice De Toni annuncia: «Ci sono state manifestazioni di dissenso un anno fa, non potranno non essercene tra un mese e mezzo»

A 365 giorni esatti dalla partita tra Italia e Israele, valida per la Nations League, disputata nello stadio dell’Udinese il 14 ottobre scorso, le due nazionali si incontreranno di nuovo, questa volta per le qualificazioni ai Mondiali 2026, nello stesso impianto. Una stranissima coincidenza, che il sindaco di Udine preannuncia, sarà accompagnata da polemiche e contestazioni. «Israele non è stato escluso dalle competizioni sportive internazionali. Ma di fronte a un dramma che non ha eguali negli ultimi ottant’anni, davanti a tanta sofferenza io dico: fermiamoci, giocare adesso sarebbe inopportuno», afferma Alberto Felice De Toni in un’intervista al Messaggero Veneto.

La gestione dell’ordine pubblico al comune

Al Comune di Udine sarà affidata la gestione dell’ordine pubblico di un evento su cui non ha responsabilità organizzative, e il Sindaco ha chiaro in mente che non è in capo all’amministrazione la decisione di giocare o meno: «Lo stadio è gestito dall’Udinese, la decisione di ospitare i match della nazionale è della Figc, la partita è organizzata dall’Uefa. Come comune siamo al terzo livello, chiamati a occuparci di ordine pubblico con il coordinamento della Prefettura». Ma il primo cittadino esprime dubbi proprio sui possibili disordini che potrebbero accompagnare il match: «Ci sono state manifestazioni di dissenso un anno fa, non potranno non essercene tra un mese e mezzo».

La raccolta firme per chiedere lo stop

La richiesta di De Toni si limita quindi a rinviare il match a data da destinarsi: «Ho settant’anni. Non ricordo nulla di simile a quel che sta accadendo a Gaza. Io credo che sia opportuno attendere momenti migliori, rinviare la partita e recuperarla: credo che ci sia il tempo e temo purtroppo che nell’arco di un mese e mezzo non si arriverà al cessate il fuoco». E nella sua richiesta il primo cittadino non è solo, sono infatti più di 20mila le firme raccolte tramite una petizione online lanciata da Possibile per chiedere l’annullamento del match.

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