Il balletto per la figlia, i baci alla tribuna, le polemiche con l’arbitro: lo show di Djokovic fa impazzire il pubblico degli Us Open – Il video
A 38 anni non smette ancora di stupire Novak Djokovic. Battuto il finalista della scorsa stagione Taylor Fritz per 3 set a 1, il tennista serbo si prepara ad affrontare per la seconda volta in stagione Carlos Alcaraz nella semifinale degli Us Open. Non prima però di aver sfoggiato l’ultima preziosissima aggiunta al suo già vasto repertorio di show: qualche passo di danza ispirato alla canzone K-Pop Soda Pop di Demonicé Hunters. Alla fine del match il serbo si è lasciato andare alle celebrazioni, come ha spiegato poi in conferenza stampa, dedicando il balletto alla figlia Tara: «Oggi è il compleanno di mia figlia. È un regalo per lei che mi ha fatto conoscere questa canzone dei Soda Pop: proviamo le coreografie a casa, domani quando si sveglia lo vedrà e sarà lei a dire se è andato tutto bene».
September 3, 2025
I baci al pubblico
Il match valido per i quarti di finale non è però stato tutto in discesa per il numero tre al mondo. Se da un lato Fritz ha venduto cara la pelle, dall’altro i tifosi di casa sono andati ben oltre il sostegno per il connazionale e sono arrivati a provocare in più occasioni Djokovic, in particolare tra secondo e terzo set. Il serbo, come ha dimostrato in diverse occasioni nella sua carriera, non si è fatto pregare e ha prontamente risposto mandando in maniera ironica baci verso la tribuna: «Mi fanno un favore. Più tifano contro, meglio è per me. Risvegliano qualcosa in me che non vogliono vedere, un vincente». Durante il terzo set Djokovic si è anche rivolto all’arbitro per segnalare i continui disturbi durante la battuta.
Novak Djokovic on the crowd: “They’re doing me a favor. The more they cheer against me, the better it is for me. They wake something in me that they don’t want to see – a winner.”
— Danny (@DjokovicFan_) September 3, 2025
They never learn.pic.twitter.com/I5XfRyYSH0
Le condizioni in vista della semifinale
Ma al di là di baci e balletti, Djokovic si appresta a chiudere il torneo di Flushing Meadows con sensazioni contrastanti: da un lato la consapevolezza di essere ancora competitivo, dall’altro i segnali di un fisico che a 38 anni deve fare i conti con la fatica. «Non mi sento molto fresco, ma ho due giorni per recuperare e arrivare pronto alla sfida con Alcaraz», ha spiegato il serbo, convinto di poter reggere anche una battaglia di cinque set. Djokovic ha riconosciuto il dominio di Sinner e Alcaraz, «i migliori al mondo in questo momento», ma ha avvertito: «Non andrò certo in campo con la bandiera bianca. Tutti aspettano la loro finale, ma cercherò di scombinare i piani».