«Mamma, ho preso la macchina. C’è una persona a terra», la telefonata del 18enne senza patente dopo aver investito Diego Lapaine


Viaggiava a oltre 100 chilometri orari, senza patente, il 18enne Jose Reynaldo Alberto quando ha perso il controllo della Fiat 500 della madre e ha travolto mortalmente Diego Lapaine. Poi la chiamata alla madre, tra singhiozzi e lacrime: «Ho fatto un incidente. C’è una persona a terra». Erano circa le 16.40 di lunedì 1 settembre quando a Lancenigo di Villorba, nel Trevigiano, il docente di matematica è stato catapultato a una decina di metri di distanza, finendo all’interno del giardino di una villetta. La sua bici è stata trovata incastrata in quella stessa cancellata. Al giovane è contestato il reato di omicidio stradale con l’aggravante di guida senza patente. Un dettaglio non da poco, dato che è improbabile che l’assicurazione decida di coprire i danni causati dal 18enne.
La dinamica dell’incidente e il furto delle chiavi
«È sotto choc. Sta chiuso in camera sua senza parlare e continua a piangere», ha raccontato il difensore Fabio Crea. «Dell’incidente non ricorda nulla, ha solo una nebbia in testa che non gli permette di fare mente locale». Secondo la prima ricostruzione degli inquirenti, il giovane cubano – che ha raggiunto la madre in Italia da poco ed è ancora in attesa del permesso di soggiorno – avrebbe preso le chiavi della macchina mentre erano a Villorba, in visita da alcuni amici sudamericani. La macchina ha poi sbandato in prossimità di un dosso stradale, probabilmente anche a causa dell’elevata velocità a cui stava viaggiando. Rimane ancora da definire però, se la madre 34enne fosse consapevole del fatto che il figlio le aveva sottratto le chiavi. In qual caso potrebbe essere condannata al risarcimento in solido con il figlio per incauta vigilanza.
Il ruolo della madre nell’incidente
Al momento, però, l’ipotesi più affermata tra gli inquirenti è che la donna si sia resa conto dell’accaduto solo quando ha ricevuto la telefonata del figlio in lacrime. «Dice che il figlio non ha mai fatto una cosa del genere e non ne capisce la ragione. È un dramma nel dramma», ha spiegato il legale. Il 18enne aveva da poco raggiunto la madre, che invece si è trasferita a Mogliano Veneto da tempo e dal 2015 è sposata a un trevigiano. «Vorremmo chiedere perdono alla famiglia della vittima», ha detto poco dopo l’incidente.