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Lo scudo penale per i medici del governo: come funziona e perché «non è impunità» per gli errori sanitari

05 Settembre 2025 - 05:17 Bruno Gaetani
scudo penale medici
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Ordine dei medici e sindacati di categoria applaudono alla svolta normativa. L'esecutivo: «Così restituiamo serenità agli operatori sanitari»

Lo scudo penale per i medici, già previsto durante la pandemia da Covid e poi prorogato, diventa strutturale. Lo ha deciso il governo, con un decreto approvato dal Consiglio dei ministri che modifica il Codice penale. In base alle nuove regole, il sanitario che commette reati di lesioni o omicidio colposo nell’esercizio della propria attività è punibile solo per «colpa grave», a condizione che abbia seguito le linee guida accreditate e le buone pratiche clinico-assistenziali, tenendo conto anche della «scarsità delle risorse umane e materiali disponibili».

Il rimedio contro la «medicina difensiva»

Si tratta di una svolta normativa molto attesa dalla categoria e che, hanno spiegato i ministri Orazio Schillaci (Salute) e Carlo Nordio (Giustizia), non significa che d’ora in poi ci sarà «impunità» per i medici. Piuttosto, il provvedimento punta a «restituire serenità» agli operatori sanitari e limitare gli effetti della cosiddetta «medicina difensiva», ossia quelle pratiche mediche – a partire dalle prescrizioni di visite ed esami – che il medico adotta primariamente non per il bene del paziente, ma per tutelare sé stesso da possibili azioni legali. La medicina difensiva, hanno precisato i due ministri, «costa mediamente 11 miliardi l’anno e allunga le liste d’attesa», essenzialmente perché spinge i medici a prescrivere esami costosi e inutili.

Arriva la scuola di specializzazione per i medici di famiglia

Il disegno di legge delega approvato dal governo conferma la responsabilità penale per colpa grave per chi esercita la professione sanitaria. E, ci tengono a precisare i due ministeri coinvolti, «non lede in alcun modo il diritto dei cittadini al giusto risarcimento di danni subiti» in sede civile. Il provvedimento, poi, introduce incentivi a favore del Servizio sanitario nazionale e istituisce una Scuola di specializzazione per i medici di famiglia, al posto dell’attuale corso di formazione regionale. Il documento adottato dal Cdm delega il governo ad adottare, entro fine 2026, le relative misure. E intanto il provvedimento a incassato l’appoggio della Federazione dell’Ordine dei medici Fnomceo e dei sindacati di categoria Anaao e Cimo.

Foto copertina: Dreamstime/18percentgrey

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