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Vicenza, Stefano muore a 13 anni dopo esser stato investito da un’auto pirata. Fermato 23enne: è ai domiciliari

08 Settembre 2025 - 20:50 Ugo Milano
vicenza stefano angonese incidente
vicenza stefano angonese incidente
Stefano Angonese è stato colpito mentre era sulla sua bici, a due passi da casa. L'uomo alla guida è fuggito senza prestare alcun soccorso. È stato individuato perché l'auto ha segni compatibili con l'incidente

È stato posto ai domiciliari un 23enne di Cartigliano, nel Vicentino, sospettato di essere il pirata della strada che ieri sera ha investito e ucciso Stefano Angonese, il 13enne morto ieri sera a Lusiana di Conco dopo essere stato travolto da una Golf. La misura cautelare è stata decisa dal pm di turno della procura di Vicenza, dopo che i carabinieri hanno rinvenuto nei pressi dell’abitazione del giovane una macchina che riportava danni perfettamente compatibili con la dinamica dell’incidente, tra cui la rottura di uno dei finestrini. Il giovane è accusato di omicidio stradale, con fuga e omissione di soccorso. Il ragazzino, quando è stato travolto, era a bordo della sua bici accompagnato da un amico.

L’appello del fratello: «Costituisciti»

«Costituisciti: hai distrutto una famiglia, vuoi rovinarne un’altra?». Queste le parole di Samuele Angonese, cuoco di 21 anni, fratello di Stefano. Per Stefano, nonostante i tentativi di rianimazione, lo schianto è stato fatale. Nell’urto è stato ferito anche l’amico che non è in pericolo di vita. Il giovane è stato individuato grazie all’analisi delle immagini della videosorveglianza privata e pubblica e l’analisi dei varchi stradali. Il giovane è stato condotto in caserma assieme a un suo coetaneo, presente in auto con lui. Il pm di turno ha interrogato il proprietario della Golf e ha emesso nei suoi confronti un provvedimento di fermo di indiziato di delitto.

L’auto ha perso lo specchietto retrovisore

A bordo della Golf, secondo il racconto di alcuni testimoni, si trovavano due o tre persone. Dal veicolo non è sceso nessuno per prestare soccorso. L’auto ha però perso lo specchietto retrovisore destro e questo oggetto, oltre alle immagini delle telecamere di video sorveglianza lungo il percorso, potrà aiutare i carabinieri a individuare chi è scappato. Chi ha investito Stefano Angonese rischia il carcere, con l’accusa di omicidio stradale e omissione di soccorso.

Poche pedalate e Stefano era a casa

Il 13enne si trovava a pochi metri da casa. Percorreva con l’amico la strada in fila indiana, a bordo della sua bici, quando è stato colpito. «Pochi istanti prima – dichiara a Repubblica Moreno Angonese, 59 anni operaio, papà di Stefano – si erano trovati sulla piazza del paese. Assieme ad un altro amico e alla madre di questo, dovevano andare alla sagra del Sedano di Rubbio, una frazione poco lontana. Erano felici, ridevano, tra pochi giorni avrebbero ripreso insieme la scuola, alle medie di Conco. Stefano invece non ce l’ha fatta: mi è morto tra le braccia, nessuno potrà restituircelo».

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