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«Bloquons Tout»: il giorno della protesta in Francia contro l’austerità, la guerra e il capitalismo

10 Settembre 2025 - 05:58 Alessandro D’Amato
blouquons tout francia 10 settemrbe
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I francesi scendono in piazza dall'alba. La polizia pronta a rimuovere i blocchi. Il 46% dei cittadini guarda con simpatia al movimento fatto da sovranisti, complottisti, filorussi e no-vax

Oggi è il giorno di Bloquons Tout. Il movimento nato sui social network ha fissato da settimane la data del 10 settembre per tentare di paralizzare la Francia. Infrastrutture, luoghi simbolici, scuole, carte di credito: il giorno dopo la nomina di Sèbastien Lecornu e la defenestrazione di François Bayrou da Matignon, i francesi scendono in piazza a partire dall’alba per una mobilitazione i cui numeri rimangono incerti. Intanto 80 mila tra gendarmi e agenti di polizia sono stati mobilitati per rimuovere i blocchi. Che «non saranno tollerati», ha avvertito il ministro dell’Interno dimissionario, Bruno Retailleau.

Bloquons Tout

Il capo della polizia di Parigi Laurent Nuñez ha detto che si aspetta azioni di forza perché il movimento è stato preso in mano dall’estrema sinistra. Bloquons Tout è un movimento orizzontale nato su TikTok che somiglia molto ai Gilet Gialli. Ma, secondo un sondaggio della Fondazione Jean Jaurès riunisce persone più giovani e più schierate politicamente. Bloquons Tout contesta le riforme annunciate da Bayrou come l’eliminazione dei giorni festivi, il raddoppio delle franchigie mediche e il risanamento dei conti. E contesta le classi dirigenti del paese. Con un obiettivo più grande: Emmanuel Macron. Secondo un sondaggio de La Tribune il 46% dei francesi guarda con simpatia al movimento.

Le feste di addio a Bayrou

La manifestazione è stata preceduta dalle feste di addio ai Bayrou. Che hanno riunito 11 mila persone davanti ai municipi di tutta la Francia, secondo la polizia. Si prevedono disagi su alcune linee Intercités e TER e sulla rete della regione parigina (RER B e D, linee H e R), oltre che in tutti gli aeroporti francesi. Previsti anche tentativi di bloccare la periferia di Parigi, le tangenziali di diverse città e le autostrade. Le autorità stanno monitorando in particolare i “punti di interesse vitali”, come le raffinerie. La Cgt e Solidaires hanno aderito alla manifestazione, mentre altri sindacati hanno preferito ignorarla.

Il mondo agricolo

La Confédération paysanne, il terzo sindacato agricolo francese, ha annunciato la sua partecipazione. «Sono molto arrabbiato con la politica», confida il portavoce della Confédération paysanne della Côte-d’Or, Thomas Maurice, che manifesterà mercoledì pomeriggio a Digione. Anche l’associazione delle madri single parteciperà. Si prevede di allargare le proteste fino al 18 settembre, quando scenderanno in piazza i sindacati. Ma chi sono i leader della protesta? L’appello è nato a luglio ed è rimbalzato subito tra i profili social di complottisti e sovranisti. Dal sovranismo all’estrema sinistra, il collante è la rabbia: contro l’austerità, contro la guerra, contro il capitalismo.

Chi sono

Jean-Luc Mélenchon e La France Insoumise hanno deciso di cavalcare la protesta. Le autorità temono infiltrazioni di black bloc, violenze, sabotaggi. Secondo alcune ricostruzioni, lo slogan è nato a luglio sul canale Telegram “Les Essentiels” che ha diffuso la data del 10 settembre come giornata di mobilitazione. Poi è cominciato il tam tam, con catene di post e messaggi su Facebook, video su TikTok e persino deepfake, montaggi video realizzati con l’intelligenza artificiale, che riprendono il popolare comico Coluche, morto nel 1986, che invita i francesi a partecipare al movimento.

Complottisti, filorussi e no-vax

«L’iniziativa è cominciata in circoli sovranisti vicini all’estrema destra, ma anche in gruppi complottisti, filo-russi o anti-vax», spiega a Repubblica Bruno Cautrès, politologo di Sciences Po. «Il tema del popolo sovrano è una sintesi tra slogan di sinistra e di destra», osserva Frédéric Gonthier, sociologo di Sciences Po Grenoble. Secondo un sondaggio di Ipsos, i simpatizzanti di sinistra sostengono massicciamente il movimento (il 73% tra gli elettori di La France Insoumise, il 67% tra gli ecologisti e il 61% tra i socialisti) e, in misura minore, anche quelli del Rassemblement National (58%).

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