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Aperto il testamento di Armani: ci sono due manoscritti di cui nessuno era a conoscenza. Chi sono gli eredi di re Giorgio

11 Settembre 2025 - 16:58 Ugo Milano
giorgio armani
giorgio armani
Due documenti scritti da lui e sigillati in altrettante buste, trovate e aperte insieme al testamento ufficiale. Potrebbero contenere le volontà dello stilista sul futuro dell'azienda

Da tempo si diceva che Giorgio Armani, morto giovedì 4 settembre a 91 anni, avesse programmato ogni passo della sua successione. Un’ulteriore conferma sembrerebbe arrivare dal ritrovamento di due documenti scritti di suo pugno. Uno che risale al 15 marzo e l’altro al 5 aprile scorsi. Lo rivela l’Ansa che ha visionato l’archivio notarile di Milano, e secondo cui l’apertura del testamento ufficiale insieme ai documenti rimasti finora segreti risale a lunedì 9 settembre. L’ipotesi più probabile è che si tratti di indicazioni dettagliate sul futuro della Giorgio Armani s.r.l., fondata nel 1975 con l’architetto Sergio Galeotti. L’azienda che ha reso famoso lo stilista piacentino in tutto il mondo e di cui era ancora proprietario al 99,9%, non avendola mai quotata in borsa. Possibile anche che Armani abbia voluto fare dei lasciti a persone vicine, o donazioni a enti e associazioni.

Il patrimonio immobiliare e la Fondazione

Hotel, bar di lusso, ville, case e locali sparsi in tutto il mondo. L’eredità di Armani contiene un vero e proprio impero parallelo, non solo immobiliare, coronato appena una settimana prima dalla morte con l’acquisto della Capannina di Forte dei Marmi: storico locale in Versilia con cui lo stilista aveva un rapporto speciale. Non avendo figli, la fortuna sarà divisa tra le sue nipoti Silvana e Roberta, insieme al nipote Andrea Camerana e sua mamma Rosanna, la sorella 86enne di Armani. Camerana ha preso il posto di Armani nel direttivo a tre della fondazione che porta il suo nome, creata nel 2016, e che possiede il restante 0,1% della s.r.l.. Alla guida della fondazione c’è anche il banchiere Irving Bellotti e Leo Dell’Orco, compagno di Armani nella vita e nel lavoro, braccio destro e manager.

Il futuro dell’azienda

Con lo statuto approvato nel 2016, e revisionato nel 2023, Armani ha già tracciato il percorso dell’azienda senza di lui. Ciò che manca è capire a chi andrà quel 99,9%. Quel che è certo è la formazione di un comitato di transizione, guidato da Dell’Orco, che traghetterà l’azienda da quando verrà aperta la procedura di successione. Tutti i parenti di Armani hanno già ruoli nel consiglio di amministrazione. Lo statuto non esclude neanche una quotazione in borsa, ma dovranno passare almeno 5 anni.

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