Come ha fatto Tyler Robinson a uccidere Charlie Kirk a 121 metri di distanza?


Tyler Robinson è cresciuto in una famiglia fortemente repubblicana. E sostenitrice di Donald Trump. Debbie Robinson, nonna dell’assassino di Charlie Kirk, ha detto di essere «sbalordita» dalle accuse al nipote. E in un’intervista al Daily Mail lo ha descritto come «tranquillo e riservato» e che «non ha mai» parlato di politica. Nonostante il sostegno del padre a Trump: «La maggior parte dei miei familiari è repubblicana. Non conosco nessuno che sia democratico». Il Guardian ha parlato con un compagno di liceo del 22enne. Giocavano insieme ai videogame. E ha detto che Tyler aveva espresso opinioni critiche nei confronti di Trump quando si frequentavano diversi anni fa.
Tyler Robinson e Charlie Kirk
L’amico, che ha chiesto di rimanere anonimo, ha ricordato che il resto della famiglia di Tyler aveva opinioni conservatrici. E ha ammesso di non poter essere certo delle sue opinioni politiche perché si erano persi di vista dopo il diploma alla Pine View High School. I registri elettorali mostrano che Robinson non era affiliato a nessun partito politico prima delle elezioni del 2024. I suoi genitori erano repubblicani registrati. Intanto rimane la domanda delle domande: come ha fatto a sparare da una distanza così grande e a uccidere con un solo colpo Kirk?
Mark Bryant, direttore esecutivo e fondatore del Gun Violence Archive, spiega a La Stampa che non si tratta di una cosa impossibile: «Ho osservato e studiato la mappa del luogo dell’assassinio, Robinson ha sparato da 133 yards (121 metri). È un appassionato di caccia, probabilmente da un decennio va a cacciare i cervi e altro. Possiede quelle capacità balistiche richieste per sparare da distanza, avrà imparato dal padre e dagli zii a colpire bersagli anche in movimento».
«Ha sparato da 121 metri»
Secondo Bryant oggi ci sono tanti ragazzi in grado di fare quello che ha fatto Robinson, «anche se la stragrande maggioranza ovviamente non è squilibrata come questo ragazzo. O come i mass shooter che questi escono di casa, vanno in un posto pubblico e ammazzano spesso indiscriminatamente sparando nel mucchio. La questione è un’altra però». Ovvero: «Il numero delle armi che circola negli Stati Uniti: sono 500 milioni, si va dai Mauser – come quello usato alla Utah Valley University – sino a piccoli calibri e a pistole automatiche. Abbiamo oltre 50 milioni di proprietari. Il 99% di questi non fa nulla di male, ma il problema giace con il restante 1%. Non abbiamo idea – sino quando lo scopriamo – di cosa fanno con fucili e pistole».
2025 e 1968
Ma soprattutto, spiega Bryant, «questo 2025 comincia ad assomigliare al 1968 quando furono uccisi Martin Luther King jr e Robert Kennedy. Ci furono le sommosse nelle strade. E la Guardia nazionale schierata. Comincio a vedere tante analogie». E conclude: «Bisogna confiscare le armi a chiunque abbia crimini alle spalle. Uno dei problemi però è che ci sono migliaia e migliaia di casi di community guns. Si tratta di pistole nascoste in qualche posto e a disposizione della gente quando ne ha bisogno per difendersi o per entrare in una sorta di conflitto. Solo ripulire le strade da queste armi consentirebbe di porre sotto controllo gli impulsi violenti. O evitare che quando le persone si arrabbiano imbraccino un fucile invece che dare un pugno a qualcuno».
La confessione
Robinson è stato catturato dopo che un parente e un amico di famiglia hanno avvisato l’ufficio dello sceriffo locale che aveva confessato loro, o «insinuato di aver commesso» l’omicidio, ha dichiarato il governatore dello Utah Spencer James Cox. «Voglio ringraziare i familiari di Tyler Robinson che hanno fatto la cosa giusta in questo caso e sono stati in grado di portarlo alle forze dell’ordine», ha detto Cox. Le immagini delle telecamere di sicurezza, alcune precedentemente rese pubbliche, e le prove raccolte dal profilo del sospettato sulla chat e sulla piattaforma di streaming Discord hanno inoltre aiutato gli investigatori a collegarlo al crimine.
Il profilo di Robinson
Robinson ha vissuto a lungo con la sua famiglia nella contea di Washington, nell’angolo sud-occidentale dello Utah, vicino al confine con l’Arizona e il Nevada. Non ha precedenti penali. Era un elettore registrato ma non affiliato a partiti. Al momento della sparatoria, era uno studente del terzo anno del programma di apprendistato elettrico presso il Dixie Technical College, parte del sistema universitario pubblico dello Utah. In precedenza aveva ottenuto una borsa di studio quadriennale alla Utah State University di Logan, ma aveva abbandonato gli studi dopo un semestre.
L’ostilità nei confronti di Kirk
Un vicino, Steven Green, ha affermato di conoscere la famiglia perché frequentava la stessa chiesa mormone. Un familiare intervistato dagli investigatori ha affermato che Robinson si era avvicinato alla politica negli ultimi anni e aveva detto a un altro parente di non apprezzare Kirk e le sue opinioni. Sulle munizioni recuperate erano stati scritti messaggi, a volte confusi, come “Ehi fascista! Prendi questo!” o “Oh Bella Ciao, Bella Ciao, Bella Ciao”, dal nome della famosa canzone antifascista italiana. E ancora: “Se stai leggendo questo, sei gay LMAO (ridendo a crepapelle in inglese)”.
Gli altri messaggi sulle cartucce
Tra i messaggi c’erano allusioni al videogioco Helldivers 2, e il testo di Bella ciao compare in un altro gioco, Far Cry 2, e in una serie Netflix. Le persone che conoscevano Robinson lo hanno descritto come un giovane timido e taciturno che al liceo sosteneva Trump, come pure la sua famiglia. Non risulta abbia mai votato, né che sia iscritto ad alcun partito. Le foto sui social media mostrano la famiglia in viaggio e intenta ad attività all’aperto. In alcune Tyler e i suoi fratelli hanno delle armi in pugno.