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Gli incassi della partita contro Israele devoluti a Medici senza frontiere: il piano della Norvegia per sostenere il popolo palestinese

15 Settembre 2025 - 20:24 Alba Romano
erlin haaland norvegia gaza israele palestina medici senza frontiere
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Boicottare la partita significherebbe compromettere la qualificazione ai prossimi Mondiali di calcio

Se la partita contro Israele non si può boicottare senza compromettere la qualificazione ai prossimi Mondiali di calcio, ci sono altri modi per dimostrare concretamente la propria solidarietà al popolo palestinese. Per questo la Federazione calcio della Norvegia ha preso una decisione innovativa, annunciando che il ricavato dei biglietti del match sarà interamente devoluto a Medici senza frontiere per sostenerne l’attività nella Striscia.

La partita decisiva per i Mondiali

«La partita si svolge in un contesto segnato da gravi sofferenze umanitarie, e non vogliamo né possiamo rimanere indifferenti». Così Lisa Klaveness, la presidente della Federcalcio norvegese, ha anticipato l’iniziativa. A Oslo, il prossimo 11 ottobre, la nazionale di Erling Haaland disputerà una partita decisiva in ottica Usa 2026: tre punti, insieme alla differenza reti molto favorevole, metterebbero la nazionale praticamente al sicuro dal disperato tentativo di rimonta dell’Italia. Per la Federcalcio norvegese, però, il match è anche occasione per prendere una netta posizione a livello internazionale e, magari, fissare un precedente che potrebbe essere largamente imitato. 

Il ricavato dei biglietti devoluto a Medici senza frontiere

«Riteniamo che sia del tutto giustificato donare il ricavato dei biglietti a Medici senza frontiere, che sta fornendo aiuti concreti di emergenza sul campo a Gaza», ha continuato la presidente Klaveness. In una situazione «brutale e disperata» che da anni vede la Striscia bersagliata da «attacchi sproporzionati», la Ong ha comunque continuato a «dare un contributo così significativo». Tutti i 27mila spettatori che riempiranno lo stadio Ullevaal, già pronto al tutto esaurito, ora sanno che i loro soldi andranno a sostenere l’attività umanitaria di Msf, supportandola «finanziariamente e moralmente». 

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