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Israele, Smotrich: «Gaza è una miniera d’oro immobiliare da spartire con gli Usa». In migliaia provano a lasciare l’area della Striscia colpita dall’Idf

17 Settembre 2025 - 18:01 Stefania Carboni
smotrich-eldorado-immobiliare-gaza-usa
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Il ministro delle Finanze israeliano ha fatto riferimento a un «business plan» che circolerebbe anche all'interno dell’amministrazione Trump. Nel frattempo, Medici senza Frontiere (Msf) denuncia: «Ucciso un nostro operatore»

Il ministro delle Finanze israeliano di estrema destra Bezalel Smotrich ha definito la Striscia di Gaza un «Eldorado immobiliare», riferendosi al dibattito sul «giorno dopo» la guerra. Intervenendo al vertice sulla rigenerazione urbana organizzato dal Centro immobiliare e dal portale Madlan 2025, ha dichiarato che la ricostruzione della Striscia potrà trasformarsi in un investimento redditizio, rivelando di aver «già iniziato una trattativa con gli americani». Smotrich ha parlato di una visione «utopica» che circola anche nell’amministrazione Trump, descrivendola come un «business plan» costruito «dalle persone più professionali che ci siano». Ha aggiunto che il progetto si trova ora sul tavolo del presidente degli Stati Uniti e che si sta verificando “come questa cosa diventa un Eldorado immobiliare, non sto scherzando, e si ripaga da sola».

Msf: «Ucciso a Gaza nostro operatore, 13esimo dall’inizio della guerra»

«Medici Senza Frontiere è sconvolta e rattristata per la morte di un membro del suo staff, Hussein Alnajjar. Hussein è morto ieri a Gaza a causa delle ferite da schegge riportate cinque giorni prima, a seguito di un attacco aereo israeliano vicino alla sua tenda. Sono rimasti feriti nello stesso incidente anche la cognata e il nipote. Non si tratta di un tragico incidente, ma dell’ennesima dimostrazione che a Gaza non esiste alcun luogo sicuro», lo scrive l’organizzazione in un comunicato. Hussein è il tredicesimo operatore di Msf ucciso dall’inizio della guerra a Gaza. 

Bilancio ufficiale dei morti a Gaza supera i 65 mila

Il bilancio delle vittime a Gaza supera i 65 mila dall’inizio della guerra nel 2023, secondo gli ultimi dati del ministro della Salute di Gaza, che fa capo ad Hamas. Almeno 65.062 palestinesi sono stati uccisi e 165.697 feriti negli attacchi a Gaza in quasi due anni di guerra. Nelle ultime 24 ore, gli ospedali hanno ricevuto i corpi di 7 persone uccise e 87 feriti provenienti dai centri di distribuzione degli aiuti. L’ultimo bilancio dei morti cercando aiuto nei centri gestiti dal Ghf è di 2.504, e oltre 18.381 feriti. I morti di fame dell’ultimo giorno sono 4, il totale sale a 432, inclusi 146 bambini. 

Fuga da Gaza City

A 24 ore dall’inizio della seconda fase della guerra su Gaza, le forze armate israeliane avrebbero preso il controllo del 40% della City. Migliaia di palestinesi sono in fuga, sotto le bombe e i raid. Al Jazeera riferisce di 91 morti. Secondo l’Idf hanno lasciato l’area almeno 400mila persone, ma tante sono rimaste perché impossibilitate a muoversi e senza benzina (ormai carissima) o mezzi.

Il racket dei viaggi

E c’è chi paga, molto, per lasciare Gaza City. Lo raccontano a Grete Privitera del Corriere della Sera, che ha raccolto un po’ di voci dei gazawi diretti a sud, al campo profughi di Al Mawasi. Sami Abu Omar ha spiegato alla testata: «Stanno arrivando migliaia di persone. Non ci staranno mai perché non c’è più terra per nessuno qui. Ma cosa possono fare?». Si dorme in spiaggia, o ai bordi delle strade. «Il governo israeliano aveva promesso delle tende che non abbiamo mai visto», aggiunge. Una tenda arriva a costare fino a mille euro, il viaggio altri mille. Lasciare l’area è un lusso che pochi adesso possono permettersi.

«Mi sento sconfitto. Ho accettato il loro piano. Non vogliono vederci mai più tornare»

Najeeb Kaddoumi non voleva partire, ma poi si è messo in marcia. Perché racconta al Corriere ha passato la notte coprendo le orecchie a suo figlio, per il rumore delle bombe. Ha raccolto un materasso, i vestiti e i pochi libri che gli sono rimasti e con la moglie e il bambino è salito sul furgone scassato affittato da un amico, per dividere la spesa. «Ci abbiamo messo otto ore per fare 15 chilometri. Si andava a passo d’uomo, ma non avevamo scelta. Guardavo la mia gente sui carretti, a piedi: siamo fantasmi senza meta, non provo nemmeno più rabbia. È la quarta volta che sono costretto spostarmi». L’uomo ha raggiunto con la famiglia la sorella e il padre, dorme in spiaggia, al momento. «Mi sento sconfitto. Ho accettato il loro piano», spiega. «Il loro piano» è, per lui, la pulizia etnica: distruggono tutti gli edifici «per non vederci mai più tornare».

A nord di Gaza niente telefono e internet

L’Autorità Palestinese per le Telecomunicazioni ha affermato che i servizi internet e telefonici sono interrotti nel nord di Gaza a causa degli attacchi israeliani. Lo riporta Al Jazeera. Secondo l’agenzia, i servizi internet e di linea fissa sono stati interrotti nei governatorati di Gaza e del Nord di Gaza a causa degli attacchi dell’Idf.

Il Papa su Gaza: «Dio ha comandato “non ucciderai”»

Papa Leone XIV lancia un nuovo appello sulla situazione umanitaria nella Striscia «davanti al Signore Onnipotente che ha comandato ‘Non ucciderai’ e al cospetto dell’intera storia umana». Alla fine dell’udienza generale ha ribadito: «Ogni persona ha sempre una dignità inviolabile da rispettare e da custodire». «Rinnovo l’appello al cessate il fuoco, al rilascio degli ostaggi alla soluzione diplomatica negoziata, al rispetto integrale del diritto umanitaria internazionale. Invito tutti a unirsi alla mia accorata preghiera affinche’ sorga presto un’alba di pace e di giustizia», ha concluso. 

Foto copertina: ANSA / EPA/ABIR SULTAN | Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich durante una sessione plenaria speciale in onore della visita del Presidente dell’Argentina Javier Milei alla Knesset, 11 giugno 2025

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