Fuga da Gaza City, in migliaia provano a lasciare l’area colpita dall’Idf. «Migliaia di dollari per scappare e 8 ore per fare 15 chilometri»


A 24 ore dall’inizio della seconda fase della guerra su Gaza, le forze armate israeliane avrebbero preso il controllo del 40% della City. Migliaia di palestinesi sono in fuga, sotto le bombe e i raid. Al Jazeera riferisce di 91 morti. Secondo l’Idf hanno lasciato l’area almeno 400mila persone, ma tante sono rimaste perché impossibilitate a muoversi e senza benzina (ormai carissima) o mezzi.
Il racket dei viaggi
E c’è chi paga, molto, per lasciare Gaza City. Lo raccontano a Grete Privitera del Corriere della Sera, che ha raccolto un po’ di voci dei gazawi diretti a sud, al campo profughi di Al Mawasi. Sami Abu Omar ha spiegato alla testata: «Stanno arrivando migliaia di persone. Non ci staranno mai perché non c’è più terra per nessuno qui. Ma cosa possono fare?». Si dorme in spiaggia, o ai bordi delle strade. «Il governo israeliano aveva promesso delle tende che non abbiamo mai visto», aggiunge. Una tenda arriva a costare fino a mille euro, il viaggio altri mille. Lasciare l’area è un lusso che pochi adesso possono permettersi.
«Mi sento sconfitto. Ho accettato il loro piano. Non vogliono vederci mai più tornare»
Najeeb Kaddoumi non voleva partire, ma poi si è messo in marcia. Perché racconta al Corriere ha passato la notte coprendo le orecchie a suo figlio, per il rumore delle bombe. Ha raccolto un materasso, i vestiti e i pochi libri che gli sono rimasti e con la moglie e il bambino è salito sul furgone scassato affittato da un amico, per dividere la spesa. «Ci abbiamo messo otto ore per fare 15 chilometri. Si andava a passo d’uomo, ma non avevamo scelta. Guardavo la mia gente sui carretti, a piedi: siamo fantasmi senza meta, non provo nemmeno più rabbia. È la quarta volta che sono costretto spostarmi». L’uomo ha raggiunto con la famiglia la sorella e il padre, dorme in spiaggia, al momento. «Mi sento sconfitto. Ho accettato il loro piano», spiega. «Il loro piano» è, per lui, la pulizia etnica: distruggono tutti gli edifici «per non vederci mai più tornare».
A nord di Gaza niente telefono e internet
L’Autorità Palestinese per le Telecomunicazioni ha affermato che i servizi internet e telefonici sono interrotti nel nord di Gaza a causa degli attacchi israeliani. Lo riporta Al Jazeera. Secondo l’agenzia, i servizi internet e di linea fissa sono stati interrotti nei governatorati di Gaza e del Nord di Gaza a causa degli attacchi dell’Idf.
Il Papa su Gaza: «Dio ha comandato “non ucciderai”»
Papa Leone XIV lancia un nuovo appello sulla situazione umanitaria nella Striscia «davanti al Signore Onnipotente che ha comandato ‘Non ucciderai’ e al cospetto dell’intera storia umana». Alla fine dell’udienza generale ha ribadito: «Ogni persona ha sempre una dignità inviolabile da rispettare e da custodire». «Rinnovo l’appello al cessate il fuoco, al rilascio degli ostaggi alla soluzione diplomatica negoziata, al rispetto integrale del diritto umanitaria internazionale. Invito tutti a unirsi alla mia accorata preghiera affinche’ sorga presto un’alba di pace e di giustizia», ha concluso.