Roma, quattro aggressioni omofobe in una settimana. L’appello della famiglia Ansaldo: «Chi ha filmato ci aiuti ad avere giustizia»


Quattro casi in pochi giorni è il drammatico bollettino delle aggressioni omofobe nel territorio di Roma. L’ultima, quella ad Alessandro Ansaldo lo scorso 14 settembre, è avvenuta mentre il 25enne stava tornando a casa da una festa. Mentre percorreva corso Vittorio Emanuele II, il giovane si è imbattuto in un gruppo di dieci ragazzi, due dei quali l’hanno picchiato, gli hanno sputato addosso e lo hanno offeso con insulti omofobi. In una nota l’associazione “Gay Center” chiede con forza «che sia riconosciuta a livello nazionale una tutela civile e giuridica contro i crimini in cui è accertata la matrice omotransfobica», ricordando che chi è vittima o testimone di violenza omotransfobica può rivolgersi al numero verde di Gay Help Line, 800713713, oppure scrivere alla chat Speakly.org.
L’allarme di Marrazzo: «Realtà concreta e diffusa nel nostro Paese»
Le aggressioni più recenti non potevano che scatenare l’allarme da parte della comunità LGBT+. «Questa violenza dimostra ancora una volta quanto l’omofobia sia purtroppo una realtà concreta e diffusa nel nostro Paese, che continua a colpire giovani e persone LGBT+ nella vita quotidiana». ha dichiarato Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay LGBT+, Solidale, Ambientalista e Liberale. «Rivolgo un appello ai testimoni: chiunque abbia assistito o ripreso l’aggressione con il cellulare è invitato a contattarmi direttamente o a rivolgersi alle forze dell’ordine. Le immagini e le testimonianze possono essere decisive per assicurare alla giustizia i responsabili di questo vile attacco. Chiediamo inoltre che vengano acquisite e verificate le registrazioni delle telecamere pubbliche e private presenti nella zona di Corso Vittorio Emanuele II e Largo Argentina, così da non perdere alcuna prova utile all’identificazione degli aggressori», conclude Marrazzo.
L’appello della famiglia: «Non abbiate paura»
La solidarietà espressa da Marrazzo e dall’associazione Gay Center si unisce al sostegno già richiesto dalla famiglia di Alessandro Ansaldo. «Sarebbe importante che quelle persone che hanno assistito alla scena, si mettessero in contatto con il 112», aveva detto nei giorni scorsi la giornalista Yasmin Taskin, madre della vittima. «Crediamo che abbiano anche filmato tutto e quel gruppo li ha minacciati per quei video. Li prego come madre di aiutare mio figlio ad avere giustizia». «Avranno paura, li capisco, ma spero possano aiutare i carabinieri a identificare gli aggressori», spiega.
Le aggressioni dell’ultima settimana
La nota di Gay Center riepiloga le aggressioni che nell’ultima settimana sono state segnalate al centro. C’è una coppia di ragazzi che è stata aggredita in via del Corso da un gruppo di giovanissimi in monopattino. Insulti omofobi, provocazioni e botte hanno causato a entrambi lesioni con prognosi di cinque giorni. Un altro ragazzo ha invece subito un’aggressione sull’androne di casa da un coinquilino: «A far scattare la denigrazione, gli insulti e la violenza, l’identificazione del ragazzo come gay». Infine una coppia di ragazzi è stata aggredita da due uomini all’interno di un ristorante in zona Roma nord. «Secondo gli aggressori meritavano una punizione perché si sono abbracciati e poi scambiati un bacio», aggiunge l’associazione.
Foto copertina: Alessandro Ansaldo ricoverato dopo l’aggressione del 14 settembre in centro a Roma