Ultime notizie AtleticaCharlie KirkFestival di OpenGazaGlobal Sumud Flotilla
ESTERIDroniEstoniaMoscaRussiaUnione europea

L’Estonia si prepara all’invasione russa: pronti 600 bunker, paludi e fossati da 40 km. Lo «scudo orientale» e il piano di difesa dei Paesi baltici

19 Settembre 2025 - 18:39 Alba Romano
estonia guerra russia invasione europa difesa scudo
estonia guerra russia invasione europa difesa scudo
Dopo l’incursione di tre bombardieri russi nello spazio aereo di Tallinn, si accelera ulteriormente la corsa al riarmo europeo. Tra filo spinato e «denti di drago», cosa c’è nella prima linea di difesa europea

La minaccia russa si fa sempre più vicina, soprattutto per chi con Mosca condivide i confini. Dopo l’incursione di tre bombardieri nello spazio aereo estone, Tallinn ha tutta l’intenzione di accelerare i lavori per il suo piano di riarmo e rafforzamento difensivo da 2,3 miliardi. Si tratta del cosiddetto «Scudo orientale», un progetto che stanno portando avanti in concerto le tre Repubbliche baltiche, la Polonia e la Finlandia. E per cui hanno chiesto ulteriori finanziamenti a Bruxelles, consapevoli di essere il primo baluardo di difesa dell’intero Occidente in caso di incursione russa.

La fortificazione del confine, tra fossati e bunker 

Per Tallinn la priorità è la prontezza a terra. Entro il 2027, lungo il confine verrà scavato un fossato anti-carro lungo circa 40 chilometri. Sarà difeso anche da filo spinato e denti di drago, spunzoni conici che impediscono l’avanzata dei mezzi pesanti. La difesa del fossato sarà garantita anche tramite la costruzione di oltre 600 bunker e aree di stoccaggio, in cui gli uomini e le donne dell’esercito estone  prenderanno posizione. 

Le paludi, armi anti-carro e serbatoi contro il riscaldamento globale 

Un’altra asso nella manica di Tallinn è in realtà una diretta eredità dai grandi conflitti militari passati. Si tratta delle torbiere, vere e proprie paludi ora prosciugate ma che – all’occorrenza – posso essere nuovamente allagate per rendere impossibile l’avanzata dei mezzi di terra nemici. Non solo. Nei periodi di pace, possono fungere da serbatoi di carbonio utili per progredire nella lotta contro il cambiamento climatico. Strumenti «multi-funzione» su cui Estonia, Lettonia e Finlandia hanno già comunicato di voler puntare, sfruttando la lunga fascia umida al confine con la Russia. 

Il «muro di droni» per respingere gli attacchi dall’aria

È innegabile, però, che la maggior parte delle minacce immediate arriverebbe dall’aria. È proprio per poter contrastare efficacemente un’ipotetica pioggia di droni e missili da Mosca che le Repubbliche baltiche hanno chiesto a Bruxelles un aiuto finanziario per rimpolpare la contraerea. Viene chiamato «muro di droni» e avrebbe funzioni esclusivamente difensive. Ma – almeno per il momento – l’appoggio ufficiale dell’Unione europea latita. 

leggi anche