Festival di Open, la ministra Calderone: «Inseriremo 1,5 milioni di lavoratori». E sul salario minimo: «Proposta inadeguata» – Il video
Salario minimo, sicurezza sul lavoro e contratti a tempo determinato. Ma anche qualche anticipazione su ciò che verrà racchiuso nella Legge di Bilancio: «Dobbiamo tenere insieme la possibilità di forme di anticipo pensionistico per i lavori usuranti e sostenere la previdenza complementare già da giovani». Lo ha detto, in conversazione con il direttore Franco Bechis, dal Palco del Festival di Open la ministra del Lavoro Marina Calderone, che ha parlato anche di occupazione giovanile e reddito di cittadinanza.
Manovra e pensioni
Tra le ipotesi allo studio per la Legge di bilancio 2026, il testo che definisce nel dettaglio come e dove verranno spese le risorse pubbliche, ci sarebbe la possibilità di andare in pensione a 64 anni. Una notizia che si è diffusa nelle ultime settimane. Prudente la posizione della ministra: «Stiamo riflettendo. Portiamo in Finanziaria salari, pensioni e welfare» ma «dobbiamo essere consapevoli del fatto che la vita si allunga, e quindi le persone possono restare attive per un periodo più prolungato». E aggiunge: «Si potranno fare delle cose, ma bisogna capire quali sono le priorità».
Occupazione giovanile: «Qualche intervento da fare c’è»
Sui dati occupazionali, che mostrano un miglioramento soprattutto per gli over 50 ma rivelano la necessità di interventi mirati per i giovani, la ministra osserva: «Sicuramente c’è sempre qualche intervento da fare, non ci si deve abituare ai dati positivi. I dati vanno accompagnati». Calderone si dice però «molto soddisfatta» dei numeri sul deposito dei contratti di prossimità: «Nel primo semestre ne sono stati registrati al ministero 150mila, che coinvolgono 5 milioni di lavoratori. Questo significa salario integrativo e miglioramento delle condizioni contrattuali».
Reddito di cittadinanza
Un passaggio anche sul reddito di cittadinanza, il sussidio economico introdotto nel 2019 durante il governo Conte I e che, con l’esecutivo Meloni, è stato sostituito dall’Assegno di inclusione. Un sostegno – quest’ultimo – riconosciuto soltanto alle famiglie in condizioni di necessità che abbiano al loro interno minori, persone con disabilità o over 65. «Aver fatto la scelta coraggiosa di eliminarlo, è stata la prima mossa che ha dato una scossa al ministero del Lavoro – ha spiegato Calderone – L’assistenza non deve mai essere fine a sé stessa. Ma deve rappresentare un percorso di accompagnamento. Siamo convinti che ogni persona abbia un talento: per questo non si può dire a qualcuno, già in partenza, di rinunciare alla propria possibilità di contribuire e realizzarsi». A tal proposito, ha fatto sapere che nei «prossimi mesi serviranno 1,5 milioni di persone al lavoro»
Salario minimo di base: «Una risposta inadeguata».
Parlando di lavoro, non si poteva evitare il tema dei salari, al centro del dibattito politico e rivendicato dall’opposizione, che chiede l’introduzione di un salario minimo fissato a 9 euro l’ora, come ha ricordato anche Elly Schlein, sabato, sempre dal palco del Festival. Per la ministra, però, questa proposta «è assolutamente inadeguata come risposta. Se dovessimo porre come indicatore i 9 euro l’ora come importo minimo da contratto, il rischio sarebbe notevole». Secondo Calderone, infatti, «andremmo a ingessare la dinamica salariale, che oggi si fonda sulla possibilità delle parti sociali di rinnovare i contratti e intervenire su tutti i livelli contrattuali. Il pericolo è che accada l’opposto: che vengano disdettati i contratti e che i datori di lavoro, sapendo che esiste una soglia minima fissata per legge, si limitino ad applicare i 9 euro». Calderone ha ricordato come «il valore del contratto collettivo non si esaurisce nella sola retribuzione oraria, ma include istituti aggiuntivi, garanzie, fondi integrativi e previdenza complementare».
Sicurezza sul lavoro
Un ultimo passaggio riguarda la sicurezza sul lavoro, un problema ancora drammaticamente presente in Italia. «Quando ho detto di non invidiare il ministro del Lavoro avevo in mente proprio questo – ha commentato – ogni giorno ho il pensiero costante che cosa posso fare di più, però ho anche la consapevolezza di cosa abbiamo fatto. Siamo stati il governo che ha assunto più ispettori del Lavoro da quanto è stato creato l’Ispettorato del Lavoro, nel 2015».