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Genova, parla il padre del bambino precipitato dal secondo piano di una scuola: «Nostro figlio è stato abbandonato. Siamo distrutti»

22 Settembre 2025 - 20:08 Ugo Milano
genova scuola
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«Avevo anche spiegato che ogni tanto scappa, sapevano della situazione. Nell'altra scuola non riuscivano a gestirlo», ha dichiarato. Indagini in corso

«La maestra mi ha mandato un messaggio con scritto “suo figlio si è fatto male, lo portano all’ospedale Gaslini”. Poi più niente, non ho saputo nulla sulla dinamica fino a un’ora dopo il mio arrivo in ospedale». A raccontare la tragedia è Mohamed, il padre del bambino di 7 anni che giovedì scorso, 20 settembre, è caduto dal secondo piano di una scuola genovese. «Doveva essere guardato, invece è precipitato per tre metri e ora lotta tra la vita e la morte», racconta l’uomo al sito di news ligure Primocanale. Durante l’orario di scuola, mentre in classe c’erano 13 bambini, il piccolo si è allontanato fino a raggiungere una scala, per poi salire su un terrazzino e precipitare di sotto. Allarmate dalle urla di una passante le maestre hanno chiamato i soccorsi e il bambino è stato trasportato in elisoccorso. Ora si trova in terapia intensiva. «La nostra famiglia è distrutta, non facciamo più una vita», dice il padre.

Il cambio di scuola

«Lunedì, per il primo giorno di scuola, avevo anche spiegato che ogni tanto lui scappa, come fanno molti bambini, quindi sapevano come fosse la situazione. Non è stata una scelta semplice trasferirlo, ma ci siamo sentiti costretti: dalla precedente scuola ci avevano chiaramente comunicato la difficoltà nel gestirlo», spiega ancora il padre del bambino con una sindrome dello spettro autistico. Da qui la scelta di affidarlo a un istituto per bisogni educativi speciali, nel quartiere Voltri a Genova. Una maestra per ogni alunno, ma quel giorno una era in malattia. «Doveva essere guardato. Sarebbe dovuta essere la scuola giusta per lui»

Le indagini

Su come sia stato possibile per il bambino raggiungere facilmente il terrazzino indagano sia la procura di Genova sia il ministero dell’Istruzione. Il ministro Giuseppe Valditara ha chiesto di fare «piena luce sulla vicenda», mentre il fascicolo aperto in procura riporta due ipotesi di reato: abbandono di minore o lesioni colpose. Tutto sta nel chiarire la dinamica e, soprattutto, la responsabilità di chi in quel momento doveva vigilare. Al momento della caduta il personale in servizio era comunque in numero maggiore rispetto ai bambini presenti.

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