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La discoteca di Manchester che ha deciso di lasciar portare l’alcol da casa: come funziona (e quanto costa il biglietto)

23 Settembre 2025 - 16:42 Gabriele Fazio
bilbao discoteca ghiaccio avariato
bilbao discoteca ghiaccio avariato
La pratica viene chiamata BYOB, acronimo di «Bring Your Own Bottle», ovvero «Porta la tua bottiglia», ma non era mai stata applicata da un locale

Secondo i dati della Night Time Industries Association (NTIA) il Regno Unito ha perso tre locali a settimana negli ultimi tre mesi, sette locali su dieci non riescono a realizzare profitti e un quarto delle città che avevano locali notturni nel 2020 ora non ne ha più nessuno. Si tratta, in termini percentuali, di una una contrazione del 26,4%: «Stiamo assistendo alla perdita di importanti infrastrutture sociali nelle nostre città», ha detto Michael Kill, amministratore delegato della NTIA.

Le chiusure sono dovute all’aumento delle tasse sugli alcolici nonché degli affitti delle strutture. Una crisi cominciata con il Covid e che ora ha messo in ginocchio un intero settore. Urge una soluzione e un locale di Manchester pare l’abbia trovata. Una discoteca che si chiama XLR, un piccolo club da 200 posti nel quartiere studentesco di Withington, sta sperimentando un nuovo modello BYOB, acronimo di «Bring Your Own Bottle», ovvero «Porta la tua bottiglia».

Come funziona il BYOB

Il BYOB è una pratica comune ma mai era stata inserita ufficialmente nello scambio commerciale tra cliente e locale notturno. Ecco come funziona: l’XLR consiglia di portare con sé un massimo di otto lattine o una bottiglia da 75 cl di superalcolico a persona, senza bicchieri. Dopo un controllo di sicurezza, le bevande vengono portate al personale del bar che le ripone alle spalle su scaffali di legno numerati simili, scrive The Guardian, alle «scarpiere di una pista da bowling».

Quando il cliente vuole bere basta che si avvicini al bancone con il numero che è stato assegnato alla sua spesa di alcolici per la serata e un bicchiere che ha precedentemente acquistato per 2 sterline. Al momento la prassi prevede che gli vengano forniti gli strumenti per realizzare il proprio cocktail da solo, ma si sta studiando una soluzione anche per questo. Comunque, per chi fosse preoccupato per i conti dell’XLR, il locale tiene aperto il proprio bar.

La reazione dei clienti

«Se non funziona, posso dire di aver provato qualcosa» dice Chris Hindle, proprietario del locale, che ha preso questa decisione anche per andare incontro al suo pubblico di studenti, di solito costretti a pagare una media di 5 sterline per l’ingresso più gli alcolici.

Hindle invece ha alzato il prezzo del biglietto d’ingresso prevedendo che alla fine un suo cliente spenda tra le 10 e le 15 sterline ma, grazie al metodo BYOB, riduce notevolmente le spese dell’alcool. Alastair Shuttleworth, giornalista del Guardian, è andato all’XLR: «Penso che sia davvero buono – gli dice Amelie, che ha portato con sé rum e succo d’ananas – Aumentare un po’ il prezzo del biglietto, ma permettere di portare i propri drink, fa risparmiare».

E Daisy, che ha portato un drink a base di vodka chiamato squashka, ricorda che gli amici bevevano troppo prima delle serate per poi vedersi negare l’ingresso perché erano troppo ubriachi.

Il BYOB preserva anche dalla droga dello stupro

La nuova politica dell’XLR potrebbe anche contribuire ad attenuare il fenomeno delle bevande alcoliche corrette, il cosiddetto spiking, una piaga nel Regno Unito. Dal 2020, secondo i dati forniti da CounterSpike, un’azienda che produce strisce per il test delle bevande, è aumentato di cinque volte. Con questo metodo il tasso di intossicazione è diminuito e le clienti donne affermano di sentirsi più al sicuro.

«Sai cosa c’è dentro il tuo drink» dice infatti Amelie, mentre Hindle festeggia quello che potrebbe rappresentare un nuovo modo di intendere i locali notturni, nonché la speranza che il suo XLR possa rimanere aperto: «Nessuno ha portato niente di troppo stupido. Sta andando tutto benissimo».

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