Schlein alla direzione Pd: «Coalizione regionali vincerà le prossime politiche». E sugli scontri: «Meloni usa i violenti per ignorare il grido di chi protesta»


«Questa alternativa che abbiamo messo in piedi alle regionali, sarà quella che vincerà alle prossime elezioni politiche». Ne è certa Elly Schlein, la segretaria del Pd, che ha scelto di chiudere così la direzione nazionale del partito convocata oggi 23 settembre. Appena 5 giorni prima del voto cruciale nelle Marche, che inaugurerà una tornata con 7 regioni al voto. Il vertice nazionale si è svolto senza l’ala riformista, di cui fa parte l’attuale presidente del Copasir Lorenzo Guerini: «Così serve solo a spingere le regionali, sosteniamo i candidati ma avevamo chiesto un confronto vero e costruttivo». All’ordine del giorno infatti c’era un solo punto: «Relazione della segretaria». Un’occasione per dettare la linea. Sugli scontri di ieri, ma anche su manovra e opposizione al governo di Giorgia Meloni.
Schlein sulle manifestazioni: «Meloni tace, l’Italia no»
«Non è accettabile che il governo usi gli atti violenti di qualche centinaio di manifestanti per provare a coprire o ignorare il grido della stragrande maggioranza che ha manifestato in modo del tutto pacifico per la Palestina», ha detto Schlein. «Meloni Tace, l’Italia no. Non potete ignorare un sentimento che attraversa tutto il Paese che chiede che l’Italia non sia complice dei crimini di Netanayhu a Gaza e in Cisgiordania», ha aggiunto rivolgendosi alla presidente del consiglio, che ieri su X ha definito «sedicenti “propal” e “pacifisti”» i protagonisti degli scontri. Schlein è poi tornata sul rifiuto di Meloni di riferire in Parlamento come richiesto dalle opposizioni: «Non è accettabile che domani Meloni interviene all’Assemblea dell’Onu e non abbia ancora detto l’Italia che posizione terrà sul riconoscimento della Palestina. Nessuno in Italia ha il diritto di sapere, nemmeno il Parlamento».
La manovra
Schlein ha parlato della manovra, la legge finanziaria che il governo ogni anno deve far approvare in parlamento entro dicembre. Per la segretaria dem «sarà la terza manovra senza respiro e misure di slancio per l’economia. Nel 2025 la pressione fiscale raggiungerà il 42,7%, il livello più alto dal 2020. Meloni dovrebbe iniziare da qui alla prossima manovra a restituire le risorse, sterilizzare il fiscal drag, indicizzare gli scaglioni Irpef all’inflazione». Il fiscal drag, nel mirino di Schlein, è quel meccanismo per cui gli sgravi fiscali introdotti col taglio del cuneo sui lavoratori vengono sostanzialmente annullati dall’inflazione e dall’aumento della base imponibile, soprattutto nel ceto medio.
«Ci vuole fantasia per dire che la premier ha i media contro»
Nel discorso al Nazareno ha trovato spazio anche l’accusa alla premier di monopolizzare l’informazione: «Sappiamo che ama il genere fantasy ma ce ne vuole davvero tanta di fantasia per dire che ha tv e giornali contro», ha incalzato la leader dem. «Controllano la tv pubblica, buona parte di quella privata, giornali nazionali e locali e portano persino gli editori in Parlamento per assicurarsene la fedeltà», ha concluso.