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Auto blu, carburante, pranzi e cene: cosa prevedono i tagli di Giorgia Meloni sulle spese di Palazzo Chigi

23 Settembre 2025 - 22:41 Ugo Milano
tagli palazzo chigi auto blu
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La nuova direttiva punta a un risparmio del 5% sui consumi intermedi, cioè tutte quelle spese accessorie che incidono sui bilanci di Palazzo Chigi e dei ministeri senza portafoglio

Auto blu, consulenze, pranzi e cene in mensa, convegni, servizi di pulizia e persino visite mediche. Palazzo Chigi si prepara a una “cura dimagrante” delle spese extra. La decisione arriva pochi giorni dopo i festeggiamenti per la promozione di Fitch e segue la linea della responsabilità nei conti pubblici, come sottolineato dalla premier Giorgia Meloni. Una direttiva firmata a metà settembre dal segretario generale Carlo Deodato stabilisce le nuove regole. In vista della Manovra, il documento, in coordinamento con il ministero dell’Economia di Giancarlo Giorgetti, impone un taglio del 5% sui cosiddetti “consumi intermedi”, cioè tutte quelle spese accessorie che incidono sui bilanci di Palazzo Chigi e dei ministeri senza portafoglio. A riportare la notizia è Il Messaggero.

Auto blu e cancelleria

Tra i beni e servizi interessati, oltre alle auto blu e di servizio, figurano la cancelleria, i carburanti, le consulenze esterne e i servizi di ristorazione collettiva. L’uso delle auto blu torna a seguire il tetto massimo già introdotto durante il governo di Matteo Renzi: cinque vetture per amministrazioni con più di 600 dipendenti, quattro per quelle con 400-600, e così via. Secondo i tecnici del governo, la misura richiama la “cura Cottarelli”, che limitava l’uso delle auto blu a ministri e viceministri, e risponde alle esigenze del Patto di Stabilità e della sostenibilità del debito pubblico. Un’attenzione particolare è rivolta anche alle nuove spese per la Difesa, che rendono la riduzione degli altri costi ancora più necessaria.

Trasferte e visite mediche

Il taglio riguarda anche missioni e trasferte, manutenzione ordinaria degli immobili, incarichi a esperti, stampa e gadget ministeriali, e perfino le visite mediche legate all’attività lavorativa. L’obiettivo dichiarato è ridurre sprechi e privilegi storici, ribadendo che Palazzo Chigi è «l’unica amministrazione che contribuisce, sin dal 2013, in via strutturale, all’azione di contenimento della spesa». In totale, il risparmio stimato si aggira intorno ai 50 milioni di euro all’anno.

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