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Le teorie del complotto sull’omicidio di Iryna Zarutska

23 Settembre 2025 - 23:50 Marianna Satta

Il 22 agosto 2025, a Charlotte, North Carolina, Usa, la ventitreenne ucraina rifugiata, Iryna Zarutska, è stata brutalmente accoltellata su un autobus da decarlos Brown Jr. Il video dell’aggressione, ripreso dalle telecamere di sorveglianza del bus, è rapidamente circolato online, scatenando un’ondata di indignazione. Tra commenti e messaggi di condoglianza hanno cominciato a spuntare anche numerose teorie complottistiche e fake news che sostengono non si tratti di un omicidio reale, ma di una messinscena con sangue finto e simbolismi occulti.

Per chi va di fretta

  • Il video mostra un crimine reale. Le presunte incongruenze usate dai complottisti non reggono a un’analisi accurata.
  • Nessun “abbraccio da set cinematografico”: la foto che circola online risulta generata dall’AI e non corrisponde al luogo né all’aspetto reale della vittima.
  • Non c’è nessuna “boccetta di sangue finto”: Iryna aveva in mano il telefono.
  • I sedili non erano già sporchi.
  • Il sangue scorre in modo compatibile con una ferita letale.
  • Le teorie sugli Illuminati e sulla propaganda mediatica non hanno fondamento fattuale.

Analisi

La diffusione delle fake news è avvenuta giorni dopo l’omicidio, a settembre 2025, quando il video di sorveglianza aveva già fatto il giro dei social. Attraverso Facebook, X e canali Telegram complottisti, i dettagli del video sono stati estrapolati e reinterpretati per rafforzare speculazioni infondate.

La foto dell’abbraccio

La prima prova portata avanti da chi sostiene le teorie complottistiche è una foto che mostrerebbe Iryna e il suo aggressore in posa, quasi come su un set cinematografico, mentre si abbracciano.

Tuttavia è sufficiente comparare la foto alle riprese di sorveglianza per notare le discrepanze. Infatti, i sedili e le sbarre del bus ripreso nella foto alterata non corrispondono a quelle presenti sul veicolo mostrato nel video dell’attacco.

Inoltre, la donna della foto indossa orecchini, completamente assenti nel video autentico.

In più l’uomo nella foto ha una barba più lunga rispetto al killer reale mentre la donna ha capelli più scuri rispetto alla vera Iryna nel video.

L’immagine quindi non ritrae la vittima e l’aggressore, ma si tratta di una foto modificata per alimentare la narrativa di una messa in scena.

I dubbi sul sangue

Un’altra delle accuse principali riguarda la dinamica dell’omicidio, in particolar modo il sangue che si vede dalle riprese. La prima accusa è che Iryna stia tenendo in mano una bottiglietta di sangue finto e che la prema più volte dopo l’attacco per far uscire il liquido. Tuttavia, osservando attentamente le immagini è possibile notare che appena prima dell’attacco la ragazza tiene in mano un telefono e non una boccetta di liquido rosso.

Dopo l’attacco le mani continuano a stringere il telefono e coprire il viso. Nessun gesto, prima o dopo l’aggressione, mostra l’utilizzo di oggetti estranei alla scena, di una “boccetta” non c’è alcuna traccia.

La seconda accusa è che i sedili fossero già sporchi. Tuttavia, se si cerca il video integrale, è possibile notare che questi appaiono puliti fino al momento in cui si macchiano progressivamente del sangue della vittima.

L’ultima accusa è quella che sostiene si tratti di una messa in scena dove il sangue cola come una cascata artificiale. Un’analisi attenta del video tuttavia dimostra che il comportamento del liquido è coerente con una ferita da taglio profondo alla gola: subito dopo il colpo, la lama del coltello comincia a gocciolare, come avviene quando è impregnata di sangue; nei secondi successivi si notano alcune gocce sui vestiti della ragazza, seguite da un flusso più evidente che cola gradualmente dalla ferita.

Non si tratta quindi di una “cascata artificiale”, ma di una perdita continua e crescente, compatibile con il processo di dissanguamento che, secondo le fonti mediche, può richiedere da due a dieci minuti. Lo stesso pavimento del bus non si imbratta istantaneamente, le macchie si allargano progressivamente mentre un passeggero tenta di tamponare l’emorragia con un indumento. Tutti questi dettagli smontano l’ipotesi del sangue finto e confermano la veridicità della scena.

I simboli occulti

Alcuni post insistono sul fatto che in alcune foto Iryna indossa una maglietta con un disegno di farfalla, interpretata come un riferimento al “Progetto Monarch”, una teoria complottista sul controllo mentale. In realtà, la farfalla nella maglietta in questione non assomiglia in nulla al logo utilizzato per riferirsi al Progetto.

Il modello indossato da Iryna è un venduto su diverse piattaforme online e rappresenta una farfalla decorata da due piccoli teschi. Non esiste alcuna prova di collegamento con programmi governativi segreti.

Secondo altre versioni, il killer avrebbe legami con gli Illuminati. Questo solo per via di un utente su instagram autodefinitosi “illuminato” che segue l’account di Decarlos Brown Jr su Intagram. Tuttavia l’account dell’assassino è pubblico, quindi chiunque può seguirlo, senza necessità di avere legami diretti. In più il killer non segue l’account a sua volta.

Conclusione

L’omicidio di Iryna Zarutska è un crimine brutale, ma purtroppo reale. Le teorie che lo dipingono come una sceneggiata con sangue finto, simboli occulti e regie nascoste non trovano riscontro nei fatti. Chi ha trasformato questa tragedia in un pretesto per diffondere paura e disinformazione ha mancato di rispetto alla memoria di Iryna.

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