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L’Onu chiede un’indagine indipendente sugli attacchi contro la Global Sumud Flotilla. Gli attivisti: «Ci serve una scorta marittima»

24 Settembre 2025 - 15:04 Alessandro D’Amato
global sumud flotilla attacco droni 24 settembre
global sumud flotilla attacco droni 24 settembre
Secondo gli attivisti ci sarebbero state 13 esplosioni. Francesca Albanese: radio disturbate. Il ministro degli Esteri: tutelare le persone imbarcate

«Una scorta marittima e osservatori diplomatici», è questa la lista di desiderata della Global Sumud Flotilla alle Nazioni unite dopo l’ennesimo attacco che ha colpito una decina di imbarcazioni la scorsa notte con «esplosioni selettive e lancio di oggetti non identificati». Per gli organizzatori della più grande spedizione umanitaria, sarebbe necessario che i membri Onu – soprattutto quelli che hanno loro cittadini a bordo delle navi e navicelle – «garantiscano e facilitino immediatamente una protezione efficace».E sono proprio le Nazioni Unite, in giornata, a chiedere di avviare «un’indagine indipendente» sugli attacchi alla Flotilla. «È necessario condurre un’indagine indipendente, imparziale e approfondita», ha dichiarato un portavoce dell’Alto commissariato Onu per i diritti umani, Thameen Al-Kheetan.

Le richieste della Flotilla: «Vogliamo avanzare senza ostacoli»

Ma cosa si intende per «protezione efficace»? La Global Sumud Flotilla risponde anche a questa domanda: «Scorta marittima, osservatori diplomatici accreditati e una presenza protettiva manifesta», si legge in un appello pubblicato via Telegram. L’obiettivo è quello di «avanzare in sicurezza senza ostacoli», facendo prevalere «il diritto sulle azioni di annientamento». In attesa di arrivare, con la flotta di una quarantina di componenti, al largo delle acque di Gaza.

Gli attacchi «con spray urticante» a sud di Creta

Due nuovi attacchi di droni contro la Flotilla. E stavolta sono «numerosi» gli apparecchi e gli attacchi sono almeno sette in un breve lasso di tempo. Gli attivisti hanno pubblicato foto e video dei droni e delle esplosioni. All’1.45 di oggi mercoledì 24 settembre è arrivata la notizia del colpo all’imbarcazione Zefiro. I testimoni hanno parlato di droni e spray urticante e di quattro attacchi con bombe sonore mentre si trovava in acque internazionali a sud di Creta. Alle 3 di notte un altro attacco, che stavolta ha colpito la barca Morgana, sulla quale viaggia Maria Elena Delia, portavoce della Gsf. Qui si parla di un danneggiamento della vela principale, la randa. Anche la Taigete è stata attaccata. Non sembra aver subito danni.

I raid notturni alla Global Sumud Flotilla

Secondo gli attivisti sono stati in totale 13 le esplosioni. Che hanno causato «diffuse interruzioni delle comunicazioni e preoccupazione per l’incolumità dei partecipanti». Nelle ultime 24 ore più di 15 droni hanno sorvolato ogni dieci minuti a bassa quota la nave Alma. I partecipanti alla missione hanno riferito di oggetti lanciati da droni o aerei su almeno 10 imbarcazioni. Non ci sono stati feriti, ma gli attivisti «valuteranno pienamente i danni alla luce del giorno», spiega la nota di Gsf. «Tutto questo va ad aggiungersi a una prolungata campagna di intimidazioni e disinformazione di Israele, allo scopo di screditare e mettere in pericolo oltre 500 civili inermi che, a bordo della flottiglia, stanno cercando di consegnare cibo e materiale sanitario a Gaza per contribuire a mettere fine al blocco illegale imposto da Israele», avverte la nota.

Crimini di guerra

«Qualsiasi attacco alla missione costituirebbe un crimine di guerra e un crimine contro l’umanità», si sottolinea. La Flotilla ha chiesto ai governi dei paesi Onu, e in particolari a quelli che hanno loro cittadini a bordo, «di assicurare e facilitare un’efficace protezione». Al limite anche con una «scorta navale e osservatori diplomatici accreditati». E di «porre la questione all’attenzione dell’Assemblea generale».

Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, che si trova in missione a New York per l’assemblea generale Onu, ha chiesto all’ambasciata a Tel Aviv di assumere informazioni e di rinnovare la richiesta già fatta al governo di Gerusalemme di garantire la assoluta tutela del personale imbarcato sulla Flotilla per Gaza. La Farnesina aveva fatto già segnalazioni alle autorità di Israele affinché qualsiasi operazione delle forze armate sia condotta rispettando il diritto internazionale e un principio di assoluta cautela.

«Un attacco all’Italia»

«Sono state colpite le imbarcazioni di Italia, Inghilterra e Polonia. È stato come un attacco ai tre oaesi. È un episodio molto grave, che crea un precedente. Ci auguriamo che la politica intervenga». A dirlo Maria Elena Delia, portavoce per l’Italia della Global Sumud Flotilla. «Siamo stati attaccati da almeno quindici droni. Prima hanno scaricato sostanze urticanti, poi hanno prodotto bombe sonore e infine si sono schiantati addosso alle barche. Sono 4/5 quelle danneggiate, tra cui la nostra, e non potranno più navigare a vela». All’Ansa il deputato Arturo Scotto (Pd), che si trova a bordo della Flotilla dice: «Ci risulta che 11 barche della Flotilla siano state colpite, hanno colpito per esempio le vele per rallentarne la corsa. I droni hanno sorvolato anche molto vicino ma la nostra barca è illesa. Non ci risultano feriti. Non è chiaro questi droni da dove partono e chiediamo spiegazioni al governo. La distanza da Gaza è ancora molto significativa, siamo vicini a Creta e questo attacco in acque internazionali è illegale».

I video dell’attacco

Secondo l’attivista tedesca per i diritti umani Yasemin Acar cinque imbarcazioni sono state attaccate e sono stati contati «dai 15 ai 16 droni». Un video pubblicato sulla pagina ufficiale della flottiglia mostra un’esplosione che si dice sia stata filmata da una delle imbarcazioni della flottiglia, la Spectre, all’1:43 di mercoledì (22:43 GMT di martedì). «Non abbiamo armi. Non rappresentiamo una minaccia per nessuno», ha dichiarato Acar in un video pubblicato su Instagram. Sottolineando che la flottiglia trasporta solo «aiuti umanitari». L’inviata dell’Onu per la Palestina Francesca Albanese ha scritto su X che la Flotilla ha subito sette attacchi con bombe sonore e razzi esplosivi e ha parlato di «sostanze chimiche sospette» irrorate sulle navi. Qualcuno avrebbe anche disturbato il segnale radio durante gli attacchi per impedire richieste di SOS.

L’attacco alla Zefiro

La referente italiana della missione umanitaria Maria Elena Delia in un post su Instagram ha scritto che «la barca Zefiro è stata colpita e danneggiata. È stato distrutto un sostegno dell’albero». Al momento, ha raccontato, «siamo in acque internazionali vicino alla Grecia. Quello che sta accadendo è nella totale illegalità». Gli autori del raid «hanno attaccato con bombe sonore, danneggiato le barche e messo a rischio la vita delle persone», ha sottolineato. La Flotilla «ha già allertato la Farnesina», ha spiegato, «quello che sta accadendo è di una gravità senza precedenti».

Cos’è la Global Sumud Flotilla

Partita all’inizio di questo mese da Barcellona, ​​sulla costa nord-orientale della Spagna, la Gsf aveva già dichiarato di essere stata bersaglio di due attacchi con droni mentre era ancorata al largo di Tunisi. Composta da 51 imbarcazioni, la Global Sumud Flotilla rivendica la partecipazione di attivisti filo-palestinesi provenienti da 45 paesi. Tra di loro l’ambientalista svedese Greta Thunberg. Israele ha dichiarato che non avrebbe permesso di raggiungere Gaza, devastata dalla guerra, offrendo di attraccare ad Ashkelon, più a nord del territorio. Israele aveva già bloccato due flottiglie che avevano tentato di raggiungere Gaza via mare, a giugno e luglio. Ad agosto, le Nazioni Unite hanno dichiarato lo stato di carestia nel territorio palestinese. Israele lo sottopone a un blocco da quasi due anni, in risposta all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023.

L’Onu

La scorsa settimana gli Stati Uniti hanno nuovamente bloccato l’adozione da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di un testo che chiedeva l’accesso umanitario a Gaza e un cessate il fuoco. Il 16 settembre, una commissione d’inchiesta internazionale su mandato delle Nazioni Unite ha accusato Israele di aver commesso un genocidio a Gaza. Secondo il ministero della Salute del governo di Hamas a Gaza, la guerra ha causato la morte di almeno 65.344 palestinesi, per lo più civili, in quasi due anni. L’attacco del 7 ottobre 2023 di Hamas contro Israele ha causato la morte di 1.219 persone da parte israeliana, per lo più civili, secondo i dati ufficiali. Delle 251 persone rapite il 7 ottobre, 47 sono ancora detenute nella Striscia di Gaza. 25 sono considerate morte dall’esercito israeliano.

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