Trasferito il detenuto che aggredì in carcere FIlippo Turetta: durante l’isolamento aveva smesso di mangiare e di bere


Il detenuto di 55 anni che ad agosto aveva aggredito Filippo Turetta è stato trasferito dal carcere di Montorio Veronese alla casa circondariale di Santa Bona a Treviso. L’uomo, condannato per omicidio e tentato omicidio, aveva colpito Turetta spaccandogli un labbro. A seguito dell’aggressione, il detenuto era stato tenuto per 15 giorni in cella di isolamento, ma le autorità hanno poi disposto per lui un ricollocamento, eseguito ieri mattina. L’episodio, reso noto alcune settimane dopo, era stato fermamente condannato anche da Gino Cecchettin, padre di Giulia, uccisa da Turetta l’11 novembre 2023.
L’aggressione a Filippo Turetta
Secondo le ricostruzioni, alcuni giorni prima dell’aggressione il 55enne avrebbe espresso disappunto per la presenza di Turetta tra i detenuti della sua sezione, la quarta del carcere di Montorio, e per il fatto che a suo dire il giovane detenuto avesse “spiato” i suoi comportamenti per poi riferirli agli agenti. La successiva aggressione aveva poi spinto l’amministrazione penitenziaria a disporne immediatamente l’isolamento disciplinare, ma anche questo provvedimento aveva dato problemi. Dopo una settimana l’uomo era stato spostato in una cella singola, ma la stanza risultava danneggiata dal precedente occupante. A quel punto il 55enne aveva fatto richiesta di un nuovo trasferimento, portando avanti una protesta estrema: il rifiuto di cibo, acqua e persino dei farmaci prescritti. La situazione ha spinto le autorità a valutare una soluzione diversa, culminata nel trasferimento del detenuto.
Foto copertina: ANSA/ ANDREA MEROLA| Filippo Turetta durante l’interrogatorio come imputato nel processo per l’omicidio di Giulia Cecchettin, nell’aula della Corte d’Assise di Venezia, 25 ottobre 2024