Il mito dell’autismo causato dai vaccini e la “Prova Amish” è scientificamente infondato


Lunedì 23 settembre il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, affiancato dal Segretario della Salute e dei Servizi Umani Robert F. Kennedy Jr. ha dichiarato pubblicamente che i vaccini infantili sono collegati all’autismo. A seguito di queste dichiarazioni i social si sono riempiti di re-post e commenti al riguardo. In particolare, Trump ha citato gli Amish come una popolazione che avrebbe “praticamente nessun autismo”, implicando un legame causale con il loro basso tasso di vaccinazione. Queste affermazioni sollevano allarmi ingiustificati, in quanto contrastano decenni di solida ricerca scientifica. Robert F. Kennedy Jr., noto critico dei vaccini, ha sostenuto ripetutamente che nessun vaccino sia sicuro. Tuttavia, l’ampia base di prove scientifiche dimostra che non esiste alcuna associazione causale tra le vaccinazioni e i disturbi dello spettro autistico.

Per chi ha fretta
- Nessun legame scientifico: Decine di studi epidemiologici su larga scala, condotti nell’arco di tre decenni, hanno ripetutamente confermato che non esiste alcuna associazione credibile o causale tra i vaccini infantili e l’autismo.
- Il mito Amish è falso: La premessa che gli Amish non abbiano l’autismo è falsa.
- Gli Amish si vaccinano: già un sondaggio del 2011 aveva rivelato che il 68% dei genitori Amish in Ohio aveva vaccinato i propri figli.
- Aumento delle diagnosi: L’aumento apparente dei tassi di autismo è dovuto al miglioramento degli strumenti diagnostici, all’allargamento dei criteri clinici e a una maggiore consapevolezza.
Analisi
Queste teorie prive di fondamento circolano ormai da decenni su social e giornali poco affidabili, ma hanno ricevuto nuova visibilità con l’elezione di Robert F. Kennedy Jr., noto esponente del movimento anti-vax, e sono state ulteriormente rilanciate dal recente comunicato di Donald Trump.

L’origine della controversia
La paura che i vaccini causino l’autismo risale ad uno studio pubblicato nel 1998 dal medico britannico Andrew Wakefield su The Lancet. Questo articolo sosteneva un presunto collegamento tra il vaccino morbillo-parotite-rosolia (MMR) e l’autismo. Lo studio fu successivamente ritrattato a causa di pratiche di ricerca non etiche e dati falsificati. Successivamente alla ritrazione dell’articolo, Wakefield è stato sanzionato dagli organismi scientifici e ha perso la licenza medica nel 2010. Nonostante i numerosi studi successivamente pubblicati, questo mito continua a persistere, specialmente sui social media, dove viene perpetrato senza prove, alimentando la riluttanza vaccinale. Risorse e anni di studio sono stati investiti per condurre ulteriori studi, e confermare in modo decisivo che non esiste alcun legame tra i vaccini e l’autismo.
La “Prova” degli Amish
La tesi che la comunità Amish non abbia casi di autismo a causa di assente copertura vaccinale è stata a lungo smentita. Nonostante i numerosi post che sostengono il contrario, tra gli Amish ci sono casi di autismo.

Uno studio preliminare del 2010 condotto su quasi 1.900 bambini Amish in Ohio e Indiana ha riscontrato una diagnosi di autismo in circa 1 bambino su 271, pur notando tassi inferiori rispetto alla popolazione generale.

Inoltre, l’affermazione secondo cui gli Amish rifiutano tutti i vaccini è anch’essa falsa: un sondaggio del 2011 ha indicato che il 68% dei genitori Amish aveva vaccinato almeno una volta i propri figli, e solo il 14% aveva scelto l’esenzione completa, principalmente per timore di effetti avversi e non per motivi religiosi.

Inoltre, come ha sottolineato la Professoressa Eva Loth, docente di neuroscienze cognitive al King’s College di Londra, nelle comunità Amish, lo stigma legato all’autismo è più diffuso, al punto che i genitori o i giovani sono meno propensi a cercare una diagnosi per il proprio figlio o per se stessi.
Aumento dei casi o Bias di accertamento?
L’apparente rapido aumento dei tassi di autismo negli ultimi decenni è un fattore che alimenta le preoccupazioni dei genitori e le teorie cospirative. Tuttavia, gli epidemiologi e i ricercatori concordano sul fatto che questo aumento misurato della prevalenza sia dovuto principalmente a cambiamenti nel modo in cui l’autismo viene identificato e diagnosticato, più che ad un aumento vero e proprio dei casi. Il concetto che descrive come la frequenza di un fenomeno, come l’autismo, sembri aumentare perché lo si sta cercando più attivamente, o perché i criteri diagnostici si sono ampliati, è chiamato “Bias di accertamento” (ascertainment bias) o “Effetto di sorveglianza” (surveillance effect). L’espansione dei criteri diagnostici (come l’inclusione di condizioni precedentemente non classificate sotto l’ombrello dell’ASD) e la maggiore consapevolezza tra il pubblico e i medici, che porta a uno screening e a una diagnosi più precoci, sono i principali motori dell’aumento delle cifre statistiche.
Cosa dice la comunità scientifica internazionale
La comunità scientifica internazionale, comprese organizzazioni di prestigio come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’American Academy of Pediatrics (AAP), hanno sottolineato l’assenza di un legame tra vaccini e autismo. L’OMS sottolinea che l’attuale schema di immunizzazione infantile è essenziale per la salute pubblica e ha salvato almeno 154 milioni di vite negli ultimi 50 anni.
Conclusioni
Per quanto Trump e Kennedy, supportati da un esercito di utenti social provino a negarlo, la scienza parla chiaro, i vaccini non causano l’autismo. Continuare a diffondere miti infondati non solo mette a rischio la salute pubblica, ma alimenta stigma e disinformazione a danno della comunità autistica.
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