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Elezioni Regionali, lo stallo in Puglia e Campania sulle candidature del centrodestra. E Forza Italia inizia a guardare alla Sardegna

30 Settembre 2025 - 21:07 Sofia Spagnoli
elezioni regionali centrodestra
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La Sardegna di Todde nel mirino di Forza Italia: mentre la governatrice rischia la decadenza, il centrodestra inizia a riflettere sulle mosse future

Mentre oggi la premier Giorgia Meloni si è fiondata dritta in un volo diretto in Calabria per chiudere la campagna elettorale del candidato del centrodestra Roberto Occhiuto (ironia della sorte, nello stesso aereo in cui c’erano anche Elly Schlein, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni), intanto la situazione di stallo che paralizza due Regioni, Campania e Puglia, continua a perpetuarsi. La domanda è: fino a quando? E mentre si cerca a tutti i costi un nome da piazzare visto che la data delle elezioni comincia ad avvicinarsi (per entrambe, il 23 e 24 novembre) i piani di Forza Italia vanno ben oltre queste due regioni. E i riflettori si spostano tutti sulla Sardegna.

Lo psicodramma in Puglia

Tutto parte dalla Puglia, dove il centrodestra non riesce a trovare un candidato disposto a “sacrificarsi” contro l’uomo delle maxi preferenze alle europee del 2024, Antonio Decaro, europarlamentare ed ex sindaco di Bari, dato per favorito. Nei mesi scorsi ha cominciato a circolare il nome di Angelo Annese, sindaco di Monopoli, spinto inizialmente dalla Lega. Ma mentre Decaro tentennava, ancora indeciso se effettivamente scendere o meno in campo, un altro nome si è fatto avanti: Mauro D’Attis, deputato di Forza Italia, vicepresidente della Commissione Antimafia e commissario regionale del partito, vicino ad Antonio Tajani. Una candidatura politica, insomma. E allora, Fratelli d’Italia rilancia con il proprio nome: Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute e figura di spicco, politicamente e personalmente legato alla premier. Ma quando il nome di Decaro si concretizza, entrambi fanno un passo indietro: il rischio di schiantarsi è troppo elevato. E così, vanno a ripescare il nome di Annese, che però si è tirato fuori dai giochi da solo, proprio qualche giorno fa. «Io sono e resto il sindaco della nostra città» ha comunicato in una nota. «Dunque – un forzista traccia una riga su un foglio dove stava annotando tutte le candidature – si ricomincia da zero, tabula rasa».

Le due candidature civiche

D’altro canto, l’interesse di FdI e Fi per la Puglia e la Campania è scemato, perché nessuno dei due partiti ha alcun interesse, a questo punto, a mettere un candidato in due regioni dove l’epilogo è già scritto (ovvero la vittoria del centrosinistra). Forza Italia avrebbe avanzato quindi la proposta di puntare su due candidature civiche, unitarie. E, secondo indiscrezioni, starebbe guardando con attenzione alla Sardegna di Alessandra Todde. «Abbiamo una base solida da cui partire in Regione», ammettono, mentre nel Sud Italia governano già quattro Regioni: Basilicata, Molise, Calabria e Sicilia. Un mosaico che, se completato con la Sardegna, consoliderebbe ulteriormente la loro posizione nel Mezzogiorno.

Todde a rischio decadenza

Nonostante manchi ancora tempo alle elezioni, con il mandato di Todde che scade nel 2029, la prima governatrice pentastellata è a rischio decadenza a causa di contestazioni sulla rendicontazione delle spese elettorali. La Consulta, riunitasi mercoledì scorso, deve ancora decidere sull’ammissibilità dei due ricorsi presentati dalla Regione. Il caso è nato da contestazioni sollevate dal Collegio di garanzia elettorale riguardo a una gestione “casalinga” delle spese della campagna del 2024, che hanno poi portato alla sua elezione. Il 21 novembre si terrà l’ultimo atto, quando la Corte d’Appello di Cagliari dovrà pronunciarsi sulla sentenza che ha già dichiarato Todde decaduta. Se il ricorso fosse inammissibile, si procederà con lo scioglimento dell’Assemblea e con elezioni anticipate. Un duro colpo per il centrosinistra, ma forse un’opportunità per Forza Italia.

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