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Nuovo San Siro, Milano dice sì alla vendita a Inter e Milan per 197 milioni

30 Settembre 2025 - 06:43 Alba Romano
L'ok del consiglio con 24 voti e l'astensione decisiva di Forza Italia. «Ora la palla passa ai club»

Alla fine il consiglio comunale di Milano dice sì alla vendita di San Siro a Milan e Inter. Per la cifra di 197 milioni di euro, secondo l’offerta che sarebbe scaduta proprio oggi 30 settembre. I voti a favore della maggioranza sono stati 24. Sono bastati a far passare il documento grazie alla decisione di Forza Italia di uscire dall’Aula che ha abbassato il quorum. I no sono stati invece 20, nessun consigliere si è astenuto. Subito dopo aver ospitato la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina l’impianto, a cent’anni dalla sua inaugurazione, sarà abbattuto. Per lasciare il suo posto ad un altro, più moderno e funzionale. In tempo per gli Europei di calcio del 2032.

La vendita di San Siro

«Abbiamo provato a scrivere una pagina nuova, e siamo solo all’inizio», afferma al termine della seduta di quasi 12 ore la vicesindaca Anna Scavuzzo. Poi parla di «soddisfazione rispetto alla prospettiva di trasformare l’area di San Siro, su cui c’era preoccupazione per un futuro incerto». Rimanda invece i commenti alle prossime ore il sindaco Giuseppe Sala, rimasto in Aula per tutta la seduta. «In ‘salese’», il gergo del consiglio comunale, «mi ha detto ‘sono contento’», rivela Scavuzzo. Auspicando ora che «la maggioranza non perda i pezzi, anche se il passaggio è stato di forte frizione». Dei 20 voti contrari alla delibera, sono sette quelli della maggioranza, che si aggiungono a quelli di Lega, Fratelli d’Italia, Noi Moderati. E di un consigliere di Forza Italia, Alessandro De Chirico, che ha votato no in dissenso con la linea del partito.

La discussione e le polemiche

Non hanno partecipato al voto il capogruppo della Lista Beppe Sala Sindaco, Marco Fumagalli, che ha dichiarato la sua intenzione di dimettersi, e Manfredi Palmeri del centrodestra. Nel corso della discussione non sono mancate le polemiche, anche della maggioranza. Soprattutto dei Verdi, in particolare per avere scelto il metodo della tagliola: un sub emendamento, quando ormai erano le 3 di notte, ha fatto decadere la maggior parte dei 239 emendamenti. Sino a quel momento ne erano stati discussi appena 25. «Quando ci sono posizioni diverse che si confrontano la dialettica funziona così. Abbiamo lasciato lo spazio per esprimersi e per assumere una decisione e la maggioranza di questa aula si è espressa», conclude Scavuzzo.

La parola a Milan e Inter

La parola passa ora a Milan e Inter. «Adesso parte una pratica amministrativa non banale e tocca alle squadre fare una parte che fino ad ora hanno fatto troppo poco».

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