Crociera da dimenticare: scatta l’epidemia di norovirus. Quasi 100 passeggeri colpiti da diarrea e vomito: isolati nelle loro stanze


I passeggeri della Serenade of the Seas della Royal Caribbean non stanno passando un bel momento. A bordo della grande nave è scoppiata un’improvvisa epidemia di vomito e diarrea costringendo circa una centinaio di persone a rimanere isolate nelle proprie stanze. La crociera, della durata di 13 giorni, si è trasformata in una sorta di incubo. Salpata il 29 settembre scorso da San Diego, giovedì dovrebbe arrivare a Miami toccando varie località da sogno tra Messico, Costa Rica, Panama e Colombia.
I sintomi: diarrea, vomito e crampi addominali
Tutto è iniziato domenica scorsa, quando sono stati avviati i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie. L’epidemia dovrebbe esser attribuibile al norovirus, responsabile di numerosi altri episodi a bordo di navi da crociera. Diversi passeggeri della Serenade hanno iniziato ad accusare gravi sintomi intestinali dopo i primi giorni di crociera e i casi si sono via via moltiplicati. Dei 1.874 passeggeri della nave, finora 94 si sono ammalati a bordo. Coinvolti anche quattro membri dell’equipaggio tra gli 883 lavoratori attivi. Oltre a diarrea e vomito, altri sintomi sono stati dolori muscolari, mal di testa, crampi addominali e febbre. Per l’individuazione del virus è stata inoltre chiesta la consegna di campioni di feci da parte degli ammalati.
«Intensificate le pulizie e la disinfezione»
A bordo sono scattate le disinfezioni straordinarie mentre Royal Caribbean ha comunicato di aver «intensificato le procedure di pulizia e disinfezione in conformità con il proprio piano di prevenzione e risposta alle epidemie». «La salute e la sicurezza dei nostri ospiti, dell’equipaggio e delle comunità che visitiamo sono la nostra massima priorità», ha dichiarato la compagnia. «Per mantenere un ambiente che supporti i massimi livelli di salute e sicurezza a bordo delle nostre navi, adottiamo rigorose procedure di pulizia, molte delle quali superano di gran lunga le linee guida sulla salute pubblica».