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Manchester, una delle vittime uccisa per errore dalla polizia. Starmer in sinagoga: «Lotta totale all’antisemitismo»

03 Ottobre 2025 - 14:53 Davide Aldrigo
Keir Starmer Manchester
Keir Starmer Manchester
Tre dei quattro feriti versano tuttora in condizioni gravi. La famiglia dell'attentatore Al-Shamie condanna l'attacco

Una delle due vittime dell’attacco alla sinagoga di Manchester nel giorno del Kippur è stata uccisa dal fuoco di uno dei poliziotti intervenuti per neutralizzare l’aggressore. L’ammissione è arrivata dal comandante della Greater Manchester Police, Stephen Watson, sulla base degli esami condotti sul cadavere. Anche uno dei feriti risulta essere stato colpito da un’arma da fuoco, e quindi dalla polizia, durante la sparatoria. Le sue condizioni non sarebbero gravi. Secondo Watson, le due persone raggiunte dai colpi degli agenti si trovavano vicino all’ingresso della sinagoga, non lontano dall’assalitore, il 35enne britannico di origini siriane Jihadi Al-Shamie, poi ucciso nella sparatoria.

Starmer in visita in sinagoga: «Lotta totale all’antisemitismo»

Sul luogo dell’agguato si è recato in visita questa mattina il premier laburista britannico Keir Starmer. Accompagnato dalla first lady Victoria, che ha radici familiari ebraiche, il premier ha preso parte a una cerimonia nella sinagoga e ha ribadito vicinanza agli ebrei della comunità locale e di tutto il Regno, tornando a promettere una lotta senza quartiere al «risorgente odio antisemita». Ad accoglierlo anche il rabbino capo del Regno Unito, Ephraim Mirvis. Intanto la ministra dell’Interno, Shabana Mahmood, ha dichiarato a Sky News Uk che il Paese resta in stato di «allerta massima» dopo l’attacco di ieri. 

Il dolore della famiglia dell’assalitore

Appreso del sanguinoso attacco alla sinagoga di Manchester, la famiglia di Jihadi al Shamie ha rinnegato oggi pubblicamente il congiunto attraverso i social media. «Le notizie giunte da Manchester dell’attacco terroristico contro una sinagoga – scrive su Facebook il padre dell’uomo, Faraj Al-Shamie – ci hanno profondamente scioccato. La famiglia Al-Shamie residente nel Regno Unito e all’estero condanna con forza questo atto efferato, che ha preso di mira civili pacifici e innocenti». «Noi prendiamo pienamente le distanze da questo attacco ed esprimiamo profondo shock e dolore per quanto accaduto», afferma la famiglia, che ha assicurato preghiere per i morti e i feriti. Nel post il padre dell’attentatore ha poi chiesto ai media di rispettare la privacy della famiglia e di «astenersi dall’utilizzare questo tragico evento in qualsiasi contesto che non rifletta la verità». «Possa Dio – conclude Faraj Al-Shamie – avere pietà delle vittime innocenti, noi preghiamo per una rapida guarigione dei feriti». 

Chi erano le vittime e come stanno i feriti nell’attacco

Intanto sono stati identificati i due fedeli uccisi nell’attacco di Yom Kippur contro una sinagoga ortodossa di Manchester: si chiamavano Adrian Daulby, di 53 anni, e Melvin Cravitz, 66enne. Le autorità hanno poi precisato che tre dei quattro feriti restano ricoverati in ospedale in condizioni gravi. Le indagini hanno fornito anche qualche informazione in più sull’attentatore. Jihadi Al-Shamie era entrato ancora minorenne nel Regno Unito con la famiglia in fuga dalla Siria di Assad ed era poi divenuto cittadino britannico nel 2006. In un primo momento sembrava non avesse precedenti, ma una fonte anonima di polizia, citata dalla Bbc, ha poi affermato che l’uomo era stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale nel recente passato ed era «attualmente in libertà su cauzione». Altri media descrivono Al-Shamie come membro di una famiglia borghese, uno dei tre figli di un medico che aveva lavorato in passato in zone di guerra come il Sud Sudan per alcune ong. 

Foto di copertina: Il premier britannico Keir Starmer in visita alla sinagoga di Manchester colpita dall’attacco di Yom Kippur – 3 ottobre 2025 (EPA/ADAM VAUGHAN)

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