Gaza, Hamas: «Stiamo recuperando i corpi degli ostaggi, fermate gli attacchi». Telefonata «tesa» tra Trump e Netanyahu: «Sei sempre così fottutamente negativo»

Una fonte di Hamas ha riferito al canale saudita Al-Arabiya che i miliziani a Gaza hanno iniziato a raccogliere i corpi degli ostaggi morti in tutta la Striscia: l’organizzazione chiede a Israele di interrompere i bombardamenti in modo da poter portare a termine il compito. Secondo le fonti, il trasferimento delle salme richiederà del tempo e su questo punto gli americani sono flessibili. Hamas, aggiungono le fonti dell’emittente, avrebbe ricevuto garanzie americane che impongono a Israele di non riprendere la guerra e di ritirare le forze dell’Idf dalla Striscia. Sulle negoziazioni per la pace, Trump ha fatto sapere che «sono in corso proprio adesso» e che «probabilmente ci vorranno un paio di giorni». Parlando coi reporter, il presidente Usa non ha inoltre escluso qualche cambiamento nei negoziati con Hamas. Alla domanda sulla flessibilità con il piano del partito-milizia ha risposto che «non abbiamo bisogno di flessibilità, perché praticamente tutti sono d’accordo. Ma ci saranno sempre alcuni cambiamenti». E poi ancora: «Il piano di Hamas – ha aggiunto – è incredibile. Avrete la pace, se ci pensate, pace in Medio Oriente per la prima volta. E dicono, davvero, dopo 3000 anni. Quindi sono molto onorato di esserne una parte importante. Guardate, hanno combattuto per avere un piano per anni. Noi riotteniamo gli ostaggi quasi immediatamente».
La telefonata «tesa» tra Trump e Netanyahu
Telefonata tesa tra Donald Trump e Benjamin Netanyahu venerdì sera, dopo il sì condizionato di Hamas al piano di pace Usa. Stando a quanto riporta Axios, il presidente statunitense avrebbe telefonato al premier israeliano per commentare quella che, a suo avviso, era una buona notizia, ma Netanyahu non condivideva lo stesso entusiasmo. «Bibi ha detto a Trump che non c’era nulla da festeggiare e che non significava niente», riferisce la stessa testata, secondo cui Trump avrebbe reagito bruscamente: «Non capisco perché sei sempre così fottutamente negativo. Questa è una vittoria. Accettala». Lo scambio tra i due, confermato anche da alcuni dirigenti statunitensi, mostra quanto Trump sia determinato a superare le riserve di Netanyahu e a convincerlo a porre fine alla guerra se Hamas accetterà un accordo.
Cosa si sono detti?
Sempre secondo Axios, durante la chiamata, Netanyahu ha anche sottolineato di considerare la risposta di Hamas come un rifiuto del piano di Trump. E ha aggiunto di voler coordinare la reazione con Washington per evitare che si diffondesse la narrazione che i miliziani avessero risposto positivamente, ha detto un funzionario israeliano al giornale online. Trump, invece, aveva un umore completamente diverso. Temeva che il partito-milizia avrebbe respinto il piano in toto e ha visto la risposta come un’apertura per un possibile accordo, sempre secondo un alto funzionario statunitense. Quando Trump ha chiamato Netanyahu, la reazione tiepida del premier israeliano non era ciò che si aspettava, hanno detto due funzionari americani. Da qui la risposta infuocata del presidente.
Trump: «Hamas sarà annientato se non cede potere a Gaza»
Trump ha, inoltre, dichiarato in un’intervista alla Cnn che Hamas subirà una «distruzione completa» se si rifiuterà di cedere il potere e il controllo di Gaza. Alla domanda se il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu fosse d’accordo nel fermare i bombardamenti nella Striscia e nel sostenere la visione più ampia degli Stati Uniti per la pace , Trump ha risposto semplicemente: «Sì, Bibi è d’accordo». Nella stessa intervista, il conduttore Jake Tapper lo ha poi incalzato sulla reazione di Hamas alla sua proposta di cessate il fuoco in 20 punti, citando l’interpretazione del senatore repubblicano Lindsey Graham, secondo cui il gruppo palestinese avrebbe di fatto respinto il piano, insistendo su «nessuno smantellamento, mantenere Gaza sotto controllo palestinese e collegare il rilascio degli ostaggi a negoziati». «Ha torto?» ha chiesto Tapper. «Lo scopriremo. Solo il tempo lo dirà», ha risposto Trump, aggiungendo di aspettarsi presto chiarezza se Hamas sia realmente impegnato per la pace.
Il piano di pace e i colloqui di lunedì in Egitto
L’Idf dovrà lasciare la Striscia di Gaza. A garantirlo è il presidente Usa Donald Trump che ieri ha ringraziato il premier israeliano Netanyahu per «aver sospeso» i raid a Gaza City. Anche se, in tarda serata, un bombardamento israeliano ha provocato «57 vittime, di cui 40 solo nella città», riferisce Mahmoud Bassal, portavoce della difesa civile, soccorsi che operano sotto l’autorità di Hamas. Al Tuffah colpita una palazzina con 17 morti, tra cui 7 bambini tra i 2 e gli 8 anni. Questo lunedì a Sharm el Sheik, in Egitto, inizieranno i colloqui sui negoziati tra Hamas e la delegazione di Tel Aviv. Ci saranno il ministro per gli Affari Strategici israeliano, Ron Dermer, l’inviato speciale Usa per il Medio Oriente Steve Witkoff e Jared Kushner, genero di Trump, che contribuì agli accordi di Abramo, con l’ex primo ministro britannico Tony Blair.
Il nodo degli ostaggi: Netanyahu li vuole subito ma su questo punto Hamas non garantisce
«Tutti gli obbiettivi saranno raggiunti presto», ha dichiarato ieri Netanyahu assicurando che «Hamas sarà disarmata e la Striscia smilitarizzata». Il primo ministro israeliano spera che «i rapiti tornino per la festa del Sukkot (dal 6 al 12 ottobre)», confermando quindi i tempi rapidi. Successivamente in un’intervista a Channel 12 ha escluso ogni trattativa su questo punto. «Jared Kushner e Steve Witkoff arriveranno presto per concludere. Non vengono per fare giochetti. Non sono pronti a riaprire alcuna clausola relativa al rilascio degli ostaggi», ha dichiarato. Ma sul punto Hamas è stata chiara: 72 ore riconsegnare gli ostaggi israeliani, vivi o morti, è impossibile.
Riappare Khalil al-Hayya, capo negoziatore di Hamas, dopo il raid di Doha
Il canale qatariota Al-Araby ha intanto pubblicato quello che afferma essere il primo filmato di Khalil al-Hayya, capo negoziatore e uno dei leader di spicco di Hamas, da quando Israele ha tentato di assassinarlo in un attacco aereo in Qatar. Il filmato è stato rilanciato sui social del canale tv e la notizia è stata riportata dai media israeliani.
