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Corrado e Scuderi, le reduci della Flotilla portano la battaglia in Ue: «Così Israele ci ha sequestrate» – Il video

06 Ottobre 2025 - 19:47 Alessandra Mancini
Le eurodeputate di Pd e Avs hanno raccontato quanto accaduto alla plenaria del Parlamento europeo. Che ha però bocciato la discussione sulla missione

Da Strasburgo – «Siamo stati presi in ostaggio in acque internazionali dalle forze israeliane: si tratta di una violazione del diritto internazionale». Con queste parole Benedetta Scuderi, europarlamentare dei Verdi, ha denunciato in Aula l’azione del governo israeliano, dopo il suo arresto per aver partecipato alla missione umanitaria della Global Sumud Flotilla, diretta verso Gaza. Rilasciata nei giorni scorsi insieme ad altri tre rappresentanti politici, l’eurodeputata ha portato all’attenzione del Parlamento le condizioni della detenzione e i trattamenti disumani subiti: «Siamo stati sequestrati, perquisiti, non ci è stato permesso di dormire e alcune persone sono state aggredite fisicamente». L’intervento, applaudito da molti membri dell’Assemblea, è avvenuto in apertura di sessione, ancor prima del dibattito sulle mozioni di censura nei confronti della presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Scuderi ha inoltre chiesto l’inserimento nell’ordine del giorno di un confronto sulla vicenda della Flotilla e una presa di posizione ufficiale da parte dell’Unione europea, ma la proposta è stata respinta.

Annalisa Corrado (Pd). «È in gioco la democrazia»

Anche Annalisa Corrado (eurodeputata Pd) era a bordo della missione umanitaria e ha riportato quanto accaduto in Aula a Strasburgo: «Oltre 400 cittadini, tra cui moltissimi europei, sono stati fermati e, loro malgrado, deportati al porto di Ashdod, in Israele, dove sono stati trattati senza alcun rispetto del diritto internazionale: senza poter contattare le ambasciate, i consolati o i propri legali. Sono stati privati di acqua e viveri, esposti a percosse, derisi e picchiati, anche noi europarlamentari. Vorrei ricordare in quest’Aula che non si tratta di una questione di simpatia o antipatia per la missione della flottiglia, che intende soltanto ripristinare i canali umanitari illegalmente soppressi laddove è in corso un genocidio. Qui si tratta della democrazia e del rispetto delle nostre istituzioni», ha concluso Corrado.

Gli italiani della Flotilla sono tutti rientrati a casa. Dal Mediterraneo alle galere israeliane, il viaggio degli attivisti è terminato in queste ore con l’atterraggio degli aerei di linea negli scali di Milano, Roma e Bologna. Da quanto si apprende, le spese per il viaggio sono state sostenute dalle famiglie dei volontari e saranno poi rimborsate dal “Global Movement to Gaza”. Intanto, Il ministero degli Esteri israeliano ha dichiarato all’Afp che 138 attivisti sono ancora sotto custodia israeliana. Poco prima Tel Aviv aveva annunciato che 171 attivisti di varie nazionalità erano stati espulsi in Grecia e Slovacchia.

Indagini in Italia: sequestri e violazioni al vaglio della Procura

Anche se l’equipaggio italiano è tornato a casa, la vicenda è tutt’altro che chiusa. La Procura di Roma, guidata dal procuratore Francesco Lo Voi, ha aperto un fascicolo sugli esposti presentati dagli attivisti e parlamentari che erano a bordo delle imbarcazioni della Flotilla. Tra le ipotesi di reato al vaglio, anche quella di sequestro di persona. Gli inquirenti stanno esaminando gli atti e potrebbero a breve convocare i partecipanti alla missione per essere ascoltati come persone informate sui fatti.

Intanto, dalla Cbs News, che cita due funzionari dell’intelligence americana, arriva la conferma secondo cui sarebbe stato il premier israeliano Benjamin Netanyahu ad approvare direttamente le operazioni militari contro due imbarcazioni della Flotilla. Secondo le stesse fonti, l’8 e il 9 settembre le forze israeliane hanno lanciato droni da un sottomarino e sganciato ordigni incendiari sulle imbarcazioni ormeggiate al largo del porto tunisino di Sidi Bou Said, provocando un incendio.

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